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Anno 2020, riflessioni di maggio… … quinto mese, volgendo lo sguardo a giugno, sesto mese.

Anno 2020, riflessioni di maggio… … quinto mese, volgendo lo sguardo a giugno, sesto mese.

 

Le mie riflessioni sono guidate e aiutate da discipline come la Numerologia, l’Astrologia e la Tarologia,  le quali dispongono di un approccio olistisco, così che i dettagli e rivoli dei pensieri non perdano di vista la sintesi e la “visione dall’alto” delle cose.

La sintesi del NUMERO è quella che prediligo, attraverso ogni ARTE. Partiamo quindi dal 2020, numero che possiamo analizzare così com’è o sintetizzarlo in 2+0+2+0 senza però perdere del 4, come risultato, la sua fonte originaria.

Il quattro, 4, è, nella geometria sacra, associato alla figura del quadrato (non solo… anche la croce ma non vorrei disperdermi) che ci fornisce l’idea di chiuso/concluso, di costruzione, di casa (le quattro pareti domestiche), di razionalità, ecc.; essendo originato dalla sequenza 2+0+2+0 suggerisce che per arrivare alla costruttività razionale, conclusa, e conchiusa, ad una casa, forse nuova o vista con occhi nuovi, bisogna prendere coscienza di elementi duali (2) e farne una sintesi che chiuda il cerchio (0) e che non basterà un solo passaggio. Infatti si ripresenta un 2 (archetipo tarologico Papessa) che chiede consapevolezza a vari livelli, prendere coscienza del corpo fisico, non solo la persona ma anche madre natura e gli esseri viventi, l’ecosistema (Terra come flora e fauna, …) e una consapevolezza dell’anima. Penso che gli eventi, noti a tutti a livello mondiale, siano perfettamente aderenti al numero dell’anno.

L’anno è però scandito dai mesi, quindi, passo dopo passo, possiamo provare a capire quali “sfide” intermedie, sul percorso di apprendimento della nostra vita, stiamo via via incontrando.

Lo sguardo al recente passato, mese di aprile, numero 4, ci sprona proprio alla comprensione di quali mezzi e strutture possiamo avvalerci per affrontare il compito. La sfida numerologica sta nel 4(dell’anno)-4(del mese) = 0 (zero). Lo zero come simbolo grafico ci suggerisce la fine di un ciclo, come valore ci fa intendere che occorre azzerare per ripartire e, nell’associazione Tarologica, corrisponde al Matto (numero 0 o 22): non solo sottolinea la fine di un’era per avventurarsi in un ciclo nuovo ma, con il suo fagottino sulle spalle, ci invita a trattenere solo le cose essenziali, quelle veramente importanti, quelle imprescindibili.

Penso che questo che a molti suonerà ormai chiaro: quanto vale l’abbraccio di un nostro caro? Bene, mettiamolo nel fagotto sopra la nostra spalla.

Ed ora maggio 5, il 5 geometricamente è il pentagono, o la stella a cinque punte (ma anche l’uomo vitruviano, avete presente il disegno di Leonardo?). La stella che ci guida, ma anche noi piccole stelle di carne. Il tarocco del Papa, il pontefice, colui che fa “ponte”. La rosa a cinque petali (la rosa originaria), maggio il mese delle rose e di Maria, Madre… Il 5 è Uomo ma è anche Donna. È anche coppia, 2+3, femminile e maschile, pari e dispari, che si sommano. Possiamo anche immaginare un quadrato come base (quattro vertici) più un quinto vertice sopra, centrale, e otteniamo una piccola piramide. Ecco che la superficie quadrata prende volume e si appropria di un punto di visione dall’alto, per esaminare, introiettare a partire da quella base quattro.

Cosa ci vuole indicare allora questa “stella terrena” che con il suo quinto vertice propone un collegamento Terra e Cielo? Intanto la sfida anno 4 – mese 5 ci dà 1 (lasciate perdere il segno negativo, pensate solo alla distanza di 1 passo tra 4 e 5).  Uno, 1, è il Bagatto che è anche il bambino, il nuovo essere da cui si sprigiona la voglia di vivere (o di ricominciare a vivere), tutto nuovo possibilmente perché è un bambino e non un vecchio-bambino. L’uno è ancora uno stato potenziale, uno stato borderline tra la potenza e l’atto. Si deve compiere un primo passo. Con la consapevolezza del passo precedente… dal Matto a Bagatto… non è proprio un partire da Zero… nel fagotto abbiamo messo le cose importanti, ed importante è anche ricordarsene. Prendiamo una direzione. Affidandoci.

Ora spingiamoci un po’ più in là… mese 6, giugno… la figura geometrica è il sigillo di Salomone, due triangoli che si intersecano, ma anche l’esagono e la celletta dell’ape operosa. L’incastro alchemico degli elementi e la vita che si sprigiona nelle sue trasformazioni e trasmutazioni.

Il gioco ormai lo conoscete, anno (4) – mese (6) uguale 2 (già incontrato: la Papessa). La presa di coscienza e consapevolezza che si fa “materia”. Il forte legame con la natura. La Natura del vivente, del nostro habitat, e la natura dell’essere umano, il due (2) di simbiosi in un ecosistema equilibrato… ecco la sfida ad alto livello a metà del percorso… sì perché 6, la metà di 12, i mesi dell’anno. È un passaggio fondamentale. Occorre giocarselo bene. Il numero 6, sei, l’Innamorato, preso tra due Vie, deve scegliere la sua. L’impegno verso di sé che poi diventa nel collettivo un impegno dell’umanità. Cosa può esserci di meglio che scegliere ciò che ci fa stare bene dentro/con noi stessi?

In tutto questo declinare di Numeri, Forme e Tarocchi, non vi ho detto a cosa corrisponde il numero 4… l’Imperatore; è colui che regna sul proprio impero, la propria casa, la costruisce e custodisce, sovraintende al limite/confine tra il dentro e il fuori. Ha uno smeraldo sul IV chakra, quello del cuore (cuore composto di 4 ventricoli): può svolgere bene il proprio compito e affrontare questo anno ricordandosi di ascoltare il cuore, la sua casa più intima, la sua casa più vera, la parte pulsante della vita. Il cuore dove una luce più sottile indica l’orientamento all’anima.

Il 2020 un Imperatore (4), che cresce in consapevolezza (2 Papessa, la gestante, la madre) attraverso il passaggio dal conosciuto allo sconosciuto (22… Matto… 2+2=4): un Essere nuovo che partorisce sé stesso (?).

Buona Ri-Nascita (20-20…. venti, L’angelo del Giudizio)

OroStella

 

 

 

C’era una volta la lettera F…

C’era una volta la lettera F…

lettera F

     C’era una volta una F… diranno i miei lettori… no, non è né una Fiaba né una Favola.

E non è l’inizio di qualcosa … ma nemmeno la sua Fine.

La parola alFabeto racchiude le prime due lettere della maggior parte degli alfabeti in uso, la A e la B e da loro prende il nome. Ma qui partiamo dalla F, suggerita chissà per quali vie dell’etere cosmico, in un pomeriggio di raccoglimento solitario, sotto un cielo torinese dall’andamento ondivago… complice forse il titolo di un vecchio testo, la “F come Fiducia” (*).

È la sesta lettera, e come numero 6 ci fa venire in mente l’arcano maggiore dell’Innamorato. Un giovine tra due Fanciulle, Fatica a scegliere tra due Forze contrapposte: “scelgo la mente o il cuore?”, “l’eFFimero o il Fuoco passionale?”; “potrei Fare il FarFallone…”, e al di sopra un cupido, sta lì, pronto a scoccare la Freccia: sarà quella d’oro, quella dell’amore ricambiato, o di piombo, quello dell’amore non corrisposto?

TAR_n6

Il Fatto è, che ci si aspetterebbe che la scelta Fosse quella di amare se stesso… cosa così difficile, complicata, additata e assediata dal senso di colpa. Invece si ama il prossimo se si è imparato ad amare se stessi, perdonandoci i limiti e gli errori (che non iniziano per F).

 La F di Fiore, Farfalla, Felicità, Fanciullezza, Fiducia, Forza, ma anche di Ferita, Fame, Fetore  e Falsità. 

Se si pensa alla lettera f minuscola corsivo, come la scrivevamo in prima elementare, il suo simbolo grafico ricorda un piccolo fiocco, con un capo del filo che se tirato scioglie il nodo. Così qualcuno associa quel piccolo nodo al legame tra il Feto e l’utero della mamma. Un cordone vitale che al giusto momento va tagliato. Un legame Fecondo, Forte, Fondamentale, simbolo di tenerezza, vitalità ma anche Fragilità, che una volta spezzato ci lancia in una nuova vita. L’importanza del taglio, della separazione che non è una Fine ma una continuità nella diFFerenza. In questa svolta la Ferita fa si che il Fantolino passi da un mondo acqueo ad un aereo, con il primo Fiato.

Non so dove la ri-Flessione su questa piccolo carattere grafico mi porterà e dove invece porterà voi, o se vi parrà una piccola follia di primavera. Mi piacerebbe che ogni lettera dell’alfabeto, al pari di ogni cifra numerica, ci spingesse a cercare sempre un po’ più in là e sempre un po’ più in profondità.

(*) Claudio Widmann, “F come Fiducia”, Cittadella Editrice, 2012

E’ arrivato il 2019… la forza del carattere

E’ arrivato il 2019… la forza del carattere

 

Due parole super sintetiche sul nuovo anno… in attesa dell’oroscopo dettagliato segno per segno…

 Il risultato del calcolo dell’anno universale per il 2019 è 3

infatti: 2019 >> 2+1+0+9=12 >> 1+2=3,
mentre il primo giorno dell’anno: il Martedì
Il 2019 quindi ha un “obiettivo” indicato dal 3,
con il carattere e l’energia di Marte…
 

Va sottolineato che martedì, nella sequenza della settimana come da calendario ebraico, è il terzo giorno e il numero tre viene quindi enfatizzato.

La forza guerriera andrà indirizzata verso una nuova organizzazione come il numero 3 richiede,ossia grande coerenza tra il pensiero, l’azione e le parole che l’umanità vorrà/dovrà esprimere: sarà una grande sfida da raccogliere se si vuole ottenere un risultato importante!

Un serio impegno è necessario, spogliarsi dell’effimero e dalle incrostazioni come il numero 12,numero di passaggio tra il 2019 e il 3 sta ad indicare… un po’ più poveri nelle tasche forse ma un po’ più ricchi nello spirito.

Buon Inizio

 

OroStella

2018, l’anno dai duplici obiettivi

2018, l’anno dai duplici obiettivi

 

Diciamo qualcosa sul 2018, poi segno per segno andate ad esplorare il sito alla voce oroscopo annuale… ;-)

 

I numeri

Rieccoci a chiudere un anno, il 2017, e ad aprirne uno nuovo: il 2018. I nuovi inizi sono sempre faticosi da mettere in pista e il 2017, che dava somma 1, si è fatto sentire, nel bene e nel male, anche nella sua pesantezza, al contempo con l’ingresso di Saturno nel suo domicilio (il segno del Capricorno) ha aperto sul finire un nuova visuale dopo quasi trentanni.

Il 2018 dal punto di vita numerologico ci presenta un elemento in più rispetto al 2017, infatti il 2018 (2+0+1+8=11 e 1+1=2) ci porta all’anno universale numero 2 ma lo fa passando dalla somma intermedia il cui valore è 11. Quest’ultimo, l’11, è un numero cosiddetto maestro, un pilastro per la numerologia.

Il richiamo numerico quindi è duplice e così gli obiettivi che questo nuovo anno ci pone. Con il 2 ci sottolinea tutto ciò che riguarda la dualità e quindi la nostra incarnazione nella materia. Importanti saranno quindi i valori legati a Madre Terra di cui prenderci cura, il rapporto di coppia, la relazione madre-figlio, la maternità, fertilità, il valore della creazione. L’11 parla di energia, forza, centratura: trovare la leva giusta per portare a compimento gli obiettivi così importanti che il 2 ci configura.

La Forza dell’amore e non certo la forza che genera violenza. Come incanalare tante forze, contrastanti e oppositive, in una collaborazione che crei armonia per l’umanità, che altro non è se non una piccola comunità planetaria in una molteplicità di mondi nello spazio infinito.

 

I pianeti

Due importanti pianeti, Nettuno in Pesci e Saturno in Capricorno, sono domiciliati nel loro segno, come a porre quei solidi pilastri di riferimento su cui poter rifondare valori che siano guida per tutte le anime smarrite: una super-coscienza universale (Nettuno) che fertilizza il terreno, e la struttura (Saturno), che gli esseri umani popolano e grazie al quale si sostentano.

Plutone imperterrito continua la sua sosta in Capricorno interessando in particolare la fine della seconda decade e l’inizio della terza.

Un altro evento importante è costituito da Urano che dopo circa 7 anni si sposterà lasciando l’Ariete per entrare in Toro a metà maggio e fino al 7 novembre, poi rientrerà in Ariete per l’ultima volta prima di stabilizzarsi definitivamente in Toro nel 2019 per gli anni a seguire. Urano in Ariete ha acceso gli animi in diverse parti del mondo, contemporaneamente ciò ha permesso di rendere visibili le discriminazioni e le violenze occulte affinché le coscienze si risvegliassero. Urano ha sollecitato l’aspetto marziano in modo brusco. Ci aspettiamo che con l’ingresso in Toro, venusiano di natura, le coscienze si orientino a quanto di positivo si possa fare, e le energie di tutti vengano impegnate a costruire armonia e bellezza. Occorre cogliere le indicazioni, impegnarsi e proteggere questo nostro mondo.

Infine, “last but not least“, Giove a inizio novembre farà il capolino in Sagittario.

 

 

OroStella vi augura un 2018 ricco di ciò che desiderate :-*

 

Salutiamo il 2016 bisestile e abbracciamo il 2017

Salutiamo il 2016 bisestile e abbracciamo il 2017

 

Salutiamo un 2016 piuttosto pesante, con tanti avvenimenti tristi ma anche con tante prove che ciascuno di noi ha superato a pieni voti. Ogni cosa sudata è cosa meritata. Ci sono persone care che ci hanno lasciato ma nuovi piccoli angioletti sono arrivati tra noi a riempirci il cuore di gioia.

Lasciamo quindi andare il 2016 che è un anno di compimento, di fine di un ciclo, infatti 2+0+1+6=9, il nove ci dice che siamo arrivati al culmine di una esperienza, e che va metabolizzata e portata a sistema.

L’anno 2017 ci riconduce all’UNO:      2+0+1+7 = 10    e    10 –> 1+0 = 1     un nuovo inizio.

Ecco che si ricomincia, ci è data la possibilità di cominciare un altro ciclo senza dimenticarci dell’esperienza fatta sin qui. Astrologicamente avremo dei cambiamenti tangibili da ottobre del 2017 con Giove che dalla Bilancia transita in Scorpione  e poi da dicembre, nel giorno del solstizio invernale, quando il Sole entra in Capricorno, anche Saturno, signore di quel segno farà l’ingresso nel proprio domicilio.

Un 2017 che all’inizio sarà un gestazione e che sboccerà alla fine dell’anno. Ricordiamoci che libero arbitrio e determinismo sono la trama e l’ordito di una tela e che noi possiamo apporre i nostri ricami affinché diventi sempre più bella e quindi che la storia dell’umanità può crescere in consapevolezza e portare luce dove ancora si affoga nell’ombra.

Un grande augurio a tutte/i di serenità, pace e solidarietà che possano crescere con noi e svilupparsi sempre più

Buon 2017

 

OroStella

 

anno2017

gennaio2017

 

 

“Attraversare la grande acqua” con i numeri fondamentali della nostra data di nascita

“Attraversare la grande acqua” con i numeri fondamentali della nostra data di nascita
 
“Se avessi pensato (se pensassi) che la matematica è solo tecnica
 e non anche cultura generale; solo calcolo
 e non anche filosofia  cioè pensiero valido per tutti,
 non avrei mai fatto il matematico  (non continuerei a farlo)”
(L. Lombardo Radice)
 
“Il calcolo accurato è la porta d’accesso alla conoscenza
 di tutte le cose e agli oscuri misteri”.
(papiro di Rhind)
 
 

Propizio è attraversare la grande acqua tanto più se ad accompagnarci ci sono i numeri della nostra data di nascita e se con essi abbiamo preso la giusta confidenza.

Il riferimento all’attraversamento dell’acqua è ripreso dalla grande saggezza del Libro dei Mutamenti (I-Ching), testo antico della filosofia orientale (cinese) che unisce concetti filosofici ed insegnamenti ai simboli, trigrammi ed esagrammi, sviluppati secondo una logica numerica binaria: l’Uno, linea continua, e la Dualità, linea spezzata.

Il fondamento simbolico sta nel concetto del Tutto, l’Uno, che può manifestarsi attraverso la Dualità (il Cielo e la Terra; il Creativo e il Ricettivo, il bianco e il nero, il giorno e la notte, l’uomo e la donna…) e, poi ancora, sfaccettandosi dicotomicamente, così che altri elementi, di trasformazione e transizione, e direzioni costruiscano dei meccanismi ciclici, traslati da insegnamenti di vita da cui si possono evincere responsi e sentenze, immagini e consigli.

Otto trigrammi fatti di linee continue e/o spezzate (23=8) e sessantaquattro esagrammi composti con tutte le combinazioni possibili dei trigrammi tra loro (23 x 23 = 26 = 64).

Della divinazione, con l’ausilio del Libro dei Mutamenti, e del lancio delle monetine piuttosto che dell’uso degli steli di millefoglie molti, se non tutti, abbiamo sentito parlare di questa pratica in maniera più o meno approfondita e in forma più o meno precisa.

Pochi invece conoscono l’uso di questo prezioso e antico libro attraverso una forma di  numerologia applicata alla domanda così da ricavare l’esagramma, e quindi il responso, grazie ai numeri che si evincono dalla collocazione temporale della domanda posta e dall’argomento trattato (vedi Da LIU, I King e la numerologia, edizioni Astrolabio).

Non è l’utilizzo di questo metodo che affronteremo qui in questa sede, quanto l’ispirazione che ci perviene da questa saggezza e dall’elemento Acqua (Sapere e Conoscenza) che ci accompagneranno, come il liquido amniotico che nutre il feto, a trattare dei numeri, proprio quelli della nostra nascita: quel momento, così siglato nel calendario e così importante per noi e in cui abbiamo abbandonato le acque materne, nutritive e protettive, e per la prima volta ci siamo affacciati con il nostro corpo al mondo compiendo il primo respiro.

La data di nascita segna quindi un momento importantissimo in cui siamo passati dall’elemento Acqua all’elemento Aria. Dalla creazione, dal mondo emotivo, alla separazione dal grembo materno e quindi un primo passo nel mondo della razionalità.

La data di nascita, cos’è se non una misurazione? Una indicazione precisa (convenzionale a partire da un certo momento/riferimento culturalmente importante per un popolo) nell’asse del tempo, quel tempo che misuriamo con numeri che ciclicamente suddividono il trascorrere degli eventi: il giorno: inteso come ciclo giorno-notte, una rotazione terrestre, il mese: in media un ciclo lunare, un anno: un intero giro della Terra intorno al Sole (con l’avvicendarsi, almeno per il nostro calendario,  delle 4 stagioni, ecc.).

I numeri della data di nascita quindi segnano un preciso istante in cui i pianeti e i luminari sono posizionati in un dato modo e se usiamo questo paradigma allora studiamo la persona, indaghiamo il suo carattere e personalità, utilizzando l’Astrologia, oppure possiamo utilizzare e analizzare singolarmente le cifre numeriche, che compongono la data come contatori di cicli, e trattarle opportunamente secondo determinate regole così da coglierne quei significati archetipici attraverso l’antico metodo della Numerologia.

Non è facile cogliere questo tipo di astrazione, più che il ragionamento che non deve mancare, qui occorre anche un pizzico di intuizione, lasciate che scocchi questo “fulmine” senza forzare…

Potremmo ora essere impazienti e chiederci, calcoliamo i nostri numeri, quello del destino, quello dei talenti piuttosto che i numeri sfida, ecc. e verifichiamo se calzano su di noi… Sì, si potrebbe fare, ma credo che sia fondamentale prima di avviarsi su meri calcoli, tra l’altro anche piuttosto semplici e banali, ottenibili con qualche somma e qualche sottrazione, fare almeno due passaggi:

1)     Capire perché il numero può davvero parlare di noi

2)     Associare ad ogni cifra, nella nostra numerazione decimale, il significato archetipico

Altrimenti impariamo solo, come fossimo sciocche macchine computazionali, a ripetere frasi fatte senza comprenderne a fondo i significati e senza nemmeno tentare di giungere al senso ultimo, o dovremmo dire PRIMO, dell’importanza della Numerologia per conoscere noi stessi e il cosmo.

Questi due passaggi (1 e 2) in realtà sono strettamente correlati, esattamente come due facce di una stessa medaglia.

Ci sarebbe anche un terzo passaggio, riafferrare il senso delle quattro operazioni che utilizziamo senza più riflettere: cosa significa sommare due numeri? E cosa significa, invece, fare la sottrazione? E moltiplicare piuttosto che dividere?

La filosofia, Platone e la scuola platonica, ci aiutano in questa indagine a ritroso per riappropriarci di quei concetti fondamentali che passano ormai inosservati e che pure sottostanno come pietre angolari a quell’esercizio matematico quotidiano come il far di conto dal macellaio, controllare calendari e appuntamenti, sincronizzare orologi, misurare temperature o verificare i consumi della nostra auto.

Attraverso la Geometria, in particolare la Geometria Sacra, possiamo comprendere il valore esoterico dei Numeri, a partire dal Cerchio e dalle sue suddivisioni in Poligoni… regolari e non… alla caccia della mitica quadratura del cerchio… è una delle strade possibili per avvicinarci alla Verità del Numero perché ciascuno di noi possiede i propri processi mentali e talune vie privilegiate per comprendere il senso di un fatto concreto piuttosto che astratto.

La Geometria Sacra ci inoltra nella sfera dei simboli e del pensiero simbolico, così il cerchio, il punto, la linea, il triangolo, il quadrato, …, i solidi, stimolano concetti astratti ma suscitano anche emozioni: di fronte ad una linea curva ci sentiamo avvolti e protetti mentre una forma spigolosa ci può mettere in allerta così come una linea netta e decisa ci fa percepire la divisione di un segno di confine e limite. Simboli, archetipi, immagini, linguaggio visivo

Da qui il passo è breve per avviarci verso la Tarologia che riprende in un unicum, attraverso l’immagine del tarocco, un insegnamento a codici che si srotolano su più piani e in varie direzioni.

L’immagine della singola carta dei Tarocchi contiene un insieme di simboli, forme, colori, disposizioni geometriche, lettere e numeri. Ciascuna di queste caratteristiche ha un proprio messaggio che va letto, interpretato, metabolizzato come un vero e proprio insegnamento.

Non necessariamente dobbiamo pensare al Tarocco come mero strumento di divinazione. E’ possibile per uno stesso individuo redigere attraverso i numeri della data di nascita, oltre ad un tema di nascita astrologico e ad una carta numerologica, anche una carta tarologica che come una mappa orienta e guida l’individuo alla ricerca del proprio centro alla scoperto del tesoro personale, come un antico cavaliere in altri tempi si metteva in viaggio alla ricerca del Graal.

Le lettere hanno a loro volta forma, significato codificato, numeri corrispondenti e possono essere esplorate grazie a quella disciplina detta Onomasofia. E qui il passo è ancor più breve per ritrovarsi catapultati nel mondo, anzi nell’universo  della Cabalà.

Non ci resta che muovere il primo passo verso una delle possibili direzioni poiché non solo propizio ma “Grande riuscita è Attraversare la grande acquain compagnia dei numeri fondamentali della nostra data di nascita.

OroStella

 

I Numeri negli Arcani Maggiori dei Tarocchi

I Numeri negli Arcani Maggiori dei Tarocchi

By OroStella

 

Tarocchi: Arcani, Maggiori, Minori, Lame, Carte di Corte, Carte Piccole, Semi o Colori…. Quanti nomi, quante imprecisioni talvolta nel riferirsi ad essi, quante interpretazioni.

Viene proprio voglia di fare un po’ di pulizia e chiarezza, per quanto possibile…

Per quanto….  ciascuno che decidesse di mettere nero su bianco, e allora con il nero si sporca il candore, è pur sempre limitato dalla propria conoscenza del momento, momento che si registra nel punto esatto in cui si traduce in forma scritta. E già dal giorno dopo questa risulta modificata, ampliata, rivisitata, aggiornata… forse anche stravolta.

Colui che legge allora, dovrebbe porre attenzione e accuratezza nel leggere, nel contestualizzare, nel credere o meno ciecamente nello scrittore, ma più semplicemente potrebbe intelligentemente, e prudentemente, accogliere stimoli e discorsi per tradurli egli stesso in un passo in più lungo il proprio cammino…

A questo servono queste meravigliose raffigurazioni simboliche: a stimolare mente, cuore, anima, spirito di ciascuno, al fine di proseguire in maniera evolutiva lungo il proprio percorso individuale. Lo sviluppo personale personale dell’individuo si aggancia poi al collettivo, alla comunità in cui vive e con cui interagisce, contribuendo a sua volta alla evoluzione di questa e, conseguentemente, dell’intera umanità.

Una goccia in più nel mare…

Partendo da questi presupposti allora, comprendere qualcosa in in più anche di un solo Arcano, ci fa ottenere uno splendido risultato dall’energia e dall’impatto moltiplicativo. Ed anche per questo non dovremmo mai dubitare dell’importanza e dell’influenza delle nostre piccole azioni quotidiane fatte con amore e consapevolezza.

Proviamo allora a rivedere come un semplice (!) Arcano Maggiore ci possa dare tantissime informazioni non solo per quello che è: come immagine, simboli, figure, nomi o lettere ma anche attraverso il significato numerico/numerologico che non è rilevabile solo dal numero che appare in modo manifesto sulla carta ma anche da tutti i suoi derivati.

Prendiamo un Arcano a caso: La Stella, l’arcano maggiore numerato con il numero 17.

 

stella-17

 

Ci sarebbe già da disquisire se usare il numero in forma romana o araba… usiamo per questo breve scritto il numero in cifre arabe e quindi 17 e non XVII.

In quanti modi possiamo analizzare questo numero oltre quello che è? Cioè 17? Riportiamo uno schema e cerchiamo di passare in rassegna le varie possibilità

 

 

Analisi Numerica Arcano

 

 

 

A)      TALE & QUALE: analisi del numero per la sua significanza legata all’arcano e alla sua simbologia: un manuale di tarocchi ci riporta moltissime informazioni su questa diciassettesima tappa, inoltre un buon dizionario numerologico ci aiuta con il 17 attraverso matematica, storia, eventi e ricorrenze, leggende, superstizioni al riguardo, ecc.

E normalmente ci si fermerebbe qui. Ricordiamo che c’è un esercizio di familiarizzazione con il linguaggio degli arcani, da sviluppare in maniera personalizzata, che consiste nell’estrarre casualmente un arcano una volta alla settimana, annotarlo e annotare anche tutto ciò che di sincronico ci appare come significativo e correlato al simbolismo della carta estratta. E proseguire via via arricchendo le nostre possibilità di dialogo e di interpretazione degli arcani che man mano incontreremo.

Ma i numeri ci aiutano moltissimo e allora possiamo anche effettuare quella che viene chiamata riduzione teosofica e che riporta alla singola unità il numero, cioè ai nove archetipi numerici: 1,2,3,4,5,6,7,8 e 9.

B)      SINERGIA:  17 => 1+7 => 8   il valore archetipico e sinergico del 17 composto dalle cifre 1 e 7 vale 8, a questo punto si può immaginare che l’esperienza del 17 sia governata da un obiettivo superiore dato dal numero 8 (numero divino)… e anche qui un bel manuale di numerologia di aiuta a contestualizzare questo legame tra i due numeri.

C)      COMPLEMENTARE:  abbiamo 22 arcani maggiori quindi siamo in un sistema 22, di conseguenza il valore complementare si calcola come    22-17 => 5  sappiamo quindi che a guidare, orientare, a fornire di energia “complementare” La Stella – 17 -, che ha nella figura sopra il capo una Stella a 8 punte, è una ulteriore stella a 5 punte: una stella umana, terrena… ecc.

D)      TENSIONE INTERNA:  o valore intrinseco, o sforzo per l’espletamento dell’esperienza del 17, è dato dal valore assoluto della differenza tra le cifre:   |1-7| => 6   Sul numero 6, sulla stella a 6 punte, il materiale rintracciabile sui libri e in rete è davvero vastissimo… ad ogni modo anche il solito, semplice, dizionarietto dei numeri ci può supportare.

E)      L’ultimo caso, che in un corso di studi di numerologia dovrebbe essere la partenza (ma fine ed inizio si toccano…), è dato dal numero di un arcano quando sia composto da una sola cifra… come si procede, oltre al “Tale&Quale”? Il numero, anche ad una sola cifra non è mai solo, intanto l’energia complementare è calcolabile, inoltre è sempre possibile scomporlo: ad esempio il 7 può essere visto come: 1+6, 2+5, 3+4… ecc. E l’1 direte voi? Ebbene anche l’1 può essere visto come una singola particella che via via si addiziona ad un’altra o ancora come 1+0 oppure 0+1

Si, la vostra domanda successiva potrebbe essere: “ma 0+1 e 1+0 non sono la stessa cosa?”.

La risposta: “Se cammino in cerchio, procedere in senso orario oppure in senso inverso, è proprio la stessa cosa?”.

E con questa domanda lasciamo che sia chi legge a formulare la propria personalissima risposta.

Con affetto a tutti voi, OroStella

 

 

A che gioco giochiamo???

A che gioco giochiamo???
 
 

A che gioco giochiamo” è il titolo di un noto libro scritto da Eric Berne agli inizi degli anni ‘60 del secolo scorso. In questo lavoro venne presentato un nuovo modello di analisi terapeutica: l’analisi transazionale. Gli elementi e le caratteristiche del gioco vengono utilizzate dall’analista per esaminare e comprendere come un individuo si situa relazionalmente con gli altri soggetti assumendo quale tipo di ruolo e con che posizione relativa.

Un primo set di giochi è quello denominato “giochi della vita” come “ti ho beccato, figlio di…”, “guarda cosa mi hai fatto fare”; un secondo detto “giochi coniugali” del tipo “le spalle al muro”, “tutta colpa tua”, ecc.

Intrigante vero? Ma… noi qui, non ci occuperemo di questi interessanti argomenti, ma proprio del gioco come attività ludica o di competizione e delle sue modalità.

In particolare di due giochi, molto diversi tra loro, e dal confronto cercheremo di cogliere quali messaggi universali vi siano inscritti (e magari non immaginavamo di trovare) quali le eventuali similitudini, se esistono, ma soprattutto le differenze o le complemetarietà che ci riportano al concetto dell’Uno.

Sappiamo, grazie all’osservazione dei bambini, o rispolverando i nostri ricordi di infanzia, che il gioco è il più grande veicolo di istruzione e addestramento. Il gioco, anche quando appare fine a se stesso, possiede intrinsecamente dei significati e mira ad uno scopo ben preciso.

Vi risparmio le questioni etimologiche e i differenti termini usati nelle varie lingue del mondo che possono disporre di nomi generici o specifici per individuare sia il concetto di gioco sia le tipologie di gioco. Limitiamoci ai termini inglesi: play e game per sottolineare brevemente come il primo inglobi anche un concetto di interpretazione (play si usa anche per l’azione del recitare piuttosto che del suonare) mentre con game si intendono anche strutture, regole, competizioni, antagonisti e soprattutto la presenza di vinti e vincitori.

Ad ogni modo per questo ultimo tema, ma anche per un discorso più generale ed approfondito sul gioco, sono consigliabili due testi: “Homo Ludens” di J. Huizinga (1939) e “I giochi e gli uomini” di R. Callois (1967). Quest’ultimo ci conduce fino ai concetti della Teoria dei Giochi.

Il gioco è un potente mezzo trasmissivo di storia e cultura, di messaggi sia espliciti e diretti sia impliciti ed esoterici.

Il gioco può essere di squadra o individuale, ha regole definite fin nei dettagli o dispone di un canovaccio su cui improvvisare. Dura nel tempo, fino ad un certo risultato o al verificarsi di un evento preciso. Può basarsi su talenti e capacità personali oppure affidarsi alla casualità secondo un arco di imprevedibilità più o meno ampio.

È soprattutto su una questione che vogliamo soffermarci in questa sede, ossia la distizione tra il:

  • gioco “razionale”, nettamente strategico e il
  • gioco “casuale” dove la componente probabilistica è molto spiccata.

I due giochi, a titolo esemplificativo, che ben rappresentano queste tipologie e che trattiamo in questa breve riflessione, sono il gioco degli scacchi e il gioco dell’oca.

Partiamo dall’osservazione dei due piani di gioco.

 

fig.1    scacchi

 

fig. 2    oca

 

Ad un primo sguardo possiamo provare a classificarli secondo la struttura: gli scacchi mostrano un reticolo, uno schema di tipo quadrato, mentre il gioco dell’oca, si sviluppa su di un percorso concentrico ci rimanda alla forma della spirale. Il simbolo del quadrato ci rimanda alla materia e a valori essoterici, mentre il simbolo della spirale ci rimanda allo spirituale e a valori esoterici.

La scacchiera si compone di 64 caselle (32 bianche e 32 nere) mentre il tabellone del gioco dell’oca consta di 63 caselle, ma se contiamo la partenza come lo Zero, allora i luoghi/tappe in cui ci si può collocare sono anch’essi 64. Questo è un numero particolare, è una potenza di 2, e sulla stessa logica binaria troviamo anche gli esagrammi dell’I-Ching… ma questa è un’altra storia…

Il primo gioco mette alla prova le abilità mentali/razionali, il secondo, con la sua forma “labirintica” a spirale, ci appare come un percorso iniziatico.

Gli spostamenti in entrambi i tracciati sono soggetti a regole ma di natura molto differente.

Nel gioco dell’oca è il caso, tramite il lancio dei dadi che possiamo compiere gli spostamenti, inoltre sul percorso, ad ogni tappa parziale, si possono incontrare degli imprevisti o dei bonus, proprio come accade nell’imponderabilità degli eventi della nostra vita. Vince chi arriva per primo al traguardo.

Nel gioco degli scacchi, invece vigono delle regole per cui ad ogni pezzo è consentito uno proprio specifico movimento, nella direzione e nel raggio di azione stabiliti; la scelta del pezzo da muovere dipende dalla volontà del giocatore che adotterà tattiche e strategie, mano a mano, al fine di ostacolare e sconfiggere l’avversario.

Siamo di fronte a due giochi antitetici, (e forse complementari), l’uno strettamente razionale, ordinato, strutturato e strategico che mente alla prova le capacità mentali e progettuali del giocatore. Il secondo è totalmente affidato al destino: ci troviamo quindi al cospetto del grande binomio “Caos & Cosmos”.

Dal Caos si genera la vita (dalla forma a spirale, proprio come l’elica del DNA) e la vita è soggetta alla Legge Universale o dell’UNO che imprime un ordine e una struttura ordinata, il Cosmos.

(parte 1)

 [to be continued]

 

prossimamente

parte 2   –>> Il gioco degli scacchi, la storia, i messaggi simbolici e… la mossa del cavallo e i numeri primi

parte 3   –>> Il gioco dell’oca, la storia, i simboli, i cicli numerici e… l’astrologia

 

2014 Una sfida importante: avviare un nuovo progetto collettivo

2014 Una sfida importante: avviare un nuovo progetto collettivo

 

Si esce dal labirinto del 2013, anno 6 (2+0+1+3=6), un anno dagli equilibrismi precari e di una stabilità retta da forze contrapposte più che da energie armoniche e sinergiche. Inoltre dal 7 dicembre con l’ingresso di Marte in Bilancia, nel Cielo si è formato un “grande quadrato” nei segni cardinali: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Il pianeta “rosso”, dal segno bilancino si è unito nella dialettica, già da tempo aperta, tra Urano in Ariete, Giove in Cancro, Plutone in Capricorno.

 Quattro segni di quattro elementi diversi proprio a sottolineare come il confronto si debba svolgere a 360 gradi e nessuno può dichiararsi fuori. Questa configurazione ci accompagnerà per diversi mesi nel 2014 fino alla seconda metà di luglio.

Allora è bene chiarirsi le idee su cosa vogliono segnalarci queste particolari disposizioni celesti.

 Plutone da lungo tempo in Capricorno sta trasformando, tramite lunga, lenta e inesorabile macerazione, l’intero paradigma delle nostre passate strutture di riferimento facendo emergere tutto ciò che non può più funzionare.

Urano in Ariete risveglia e spinge alla ribellione, ma stimola anche tutte le forze giovanili e nuove alla ricerca di soluzioni innovative e atteggiamenti e stili di vita diversi.

 Giove in Cancro ha fatto tenuta nelle tensioni, ha appoggiato soluzioni morbide magari un po’ pigramente, ma con effetto mitigante tra le asperità del momento e le asprezze dei dibattiti.

 Marte dalla Bilancia rimette in discussione alleanze, al contempo mette un po’ di pressione a tutte quelle situazioni che stanno a languire: occorrerà molta consapevolezza e razionalità per usare questa forza in modo costruttivo: il segno bilancino ammorbidisce gli spigoli, quindi non toglie forza a Marte ma lo indirizza con coerenza nelle azioni.

 Questi quattro “cavalieri celesti” ci traghettano quindi dalle esasperazioni del 2013, dove una triplice-allenza d’acqua tra Giove, Nettuno e Saturno ha “lavorato”, anche un po’ pesantemente, sulle nostre emozioni, e sui sentimenti di tutti indipendentemente dal segno zodiacale di apparteneza, verso il 2014 con uno spirito nuovo, verso l’elemento fuoco, elemento creativo e simbolo di volontà e iniziativa e di nuova speranza.

 Il primo segnale importante ce lo darà proprio Giove che entra in Leone il giorno 17 luglio. Nel frattempo Marte il 27 luglio si sposta in Scorpione “smontando” del tutto il “grande quadrato”. Infine il 2014 si chiuderà con Saturno che il giorno 24 dicembre abbandonerà il segno dello Scorpione, dopo 2 anni e mezzo di sosta, per entrare nel segno del Sagittario.

 Un anno di grande fervore quindi per “spostare” il triangolo d’acqua (Giove, Saturno, Nettuno nei segni d’acqua Cancro, Scorpione e Pesci) in un triangolo di fuoco (Urano, Giove, Saturno nei segni di fuoco Ariete, Leone e Sagittario).

Tutto questo attraverso il grande impegno e lavoro di costruzione di quel grande quadrato di cui sopra, mosso da Marte.

 Così il 2014, anno 7 (2+0+1+4=7) sarà l’anno della sfida per l’avvio di un nuovo progetto collettivo.      

 

OroStella vi augura un sereno e proficuo 2014… potete leggere il dettaglio segno per segno nella pagina dedicata all’oroscopo dell’anno  

o cliccare qui –>        http://www.orostella.it/oroscopo/annuale/

 

 

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.
 
Cu nasci tunnu un’ pò moriri quadratu
           (antico detto siculo… e non solo…)

 

La grande sfida della quadratura del cerchio, questa volta, toccherà ai quattro pianeti in sosta nei diversi quattro angoli del cerchio dello Zodiaco: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Per qualche settimana, dal 17 agosto, tenteranno un’impresa importante con l’ingresso del pianeta Venere nel segno della Bilancia. Il pianeta dell’Amore e dell’Armonia si posiziona proprio in uno dei segni in cui ha il domicilio.

 

Tema Astrale 17-8-2013

fig.1

É ormai da qualche anno che due pezzi da novanta del nostro Cielo, astronomico e zodiacale, come Plutone e Urano, si fronteggiano: in realtà si “quadrano” dal momento che si trovano a 90 gradi di distanza. I momenti più critici sono già stati vissuti nel periodo in cui Saturno si posizionava sui gradi della Bilancia unendosi nella diatriba: quante questioni politiche, sociali ed economiche finanziare, a livello mondiale sono state alla ribalta e ancora non si sono quietate.

Le lancette astronomiche ci stanno portando verso la direzione della risalita, Giove pianeta della “grande fortuna” (Fortuna Major) per un anno intero sosterà nel segno del Cancro, segno zodiacale che si posiziona con i suoi 0 gradi al Solstizio Estivo, il massimo della durata della luce, e terminerà la lunga gestazione di una nuova era, fino alla “nascita simbolica” nel segno del Leone, il prossimo anno, 2014.

Intanto un assaggio, e un periodo di riflessione e concentrazione importante per tutta l’umanità, grazie al contributo di Venere, la piccola fortuna (Fortuna Minor), che completa il “quadrato stellare” dal segno della Bilancia, sottoponendo questioni di valore, di relazione e di armonia e rispetto reciproco tra la gente di ogni luogo e cultura. Uno specchio importante per decidere quali opzioni scegliere per un futuro migliore. Dove migliore non è riferito ad un solo indicatore, ma all’insieme delle condizioni necessarie per avere un futuro degno di questo nome.

Giove e Venere, pianeti considerati “benefici” dalla Astrologia Tradizionale, possono fungere da orientatori per operare quelle trasformazioni (Plutone) e quelle innovazioni (Urano) necessarie ad un nuovo equilibrio tra esseri umani e tutti gli altri esseri viventi e il nostro pianeta, la nostra Gaia.

Giove, con i suoi influssi, funge da lente di ingrandimento, permettendo una visione allargata su un possibile futuro aumentando la possibilità di scelta; Venere richiede scelte equilibrate, rispetto tra le parti, indica una via verso il benessere psicofisico naturale e spirituale.

Abbiamo la possibilità di sintonizzarci con questi suggerimenti e sufficiente libero arbitrio per scegliere da che parte stare…

E, se una intuizione “funziona”, attraverso un sistema di lettura, come quello astrologico, allora anche altri sistemi “devono” condurre verso analoghe interpretazioni. Cosa ci suggeriscono I numeri?  Cosa si cela dietro alla data del 17 agosto 2013?

Eccovi lo schema del Referenziale di Nascita, del giorno in questione, analizziamolo insieme.

 

Ref-NASC_gg_17082013

fig.2

Il cuore dello schema contiene il valore numerico 1, Il Bagatto: porta di ingresso di questo sistema un arcano che suggerisce Unità, ma anche Inizio, Novità, nuova Partenza e Potenzialità. L’asse orizzontale inizia con un numero 9, l’Eremita: maestro spirituale, ma soprattutto maestro grazie all’esperienza personale, numero (nel sistema decimale) che è anche massima cifra a nostra disposizione: dalla completezza dell’esperienza fatta, rilanciare verso quell’Uno che ci si prospetta dinanzi, un nuovo ciclo.

Dal 9 verso l’1 attraverso due numeri 8, Giustizia, da intendersi come riequilibrio, aggiustamento tra razionalità ed emotività. Un doppio “shakeramento” per essere certi di aver preso in considerazione ogni aspetto e aver ascoltato mente e cuore dando diritto di replica per potersi intendere davvero. Quindi una numero 13, la “senza nome” che con la sua falce ripulisce e prepara un fertile terreno adatto alla trasformazione e ri-nascita di prodotti e forme nuove.

 

Ma osserviamo bene lo schema: tre sono le caselle ricorperte dall’arcano numero 13. La purificazione e semina deve avvenire su tre livelli: inconscio/interiore, razionale/pratico e conscio/spirituale. Solo passando attraverso questo anello di tre numeri 13 si può arrivare al bersaglio, al cuore contenente quel Bagatto, quel numero 1, che è un nuovo principio o un “uomo rinnovato/rinato”. Credo che i suggerimenti numerologici si sposino in ottimo accordo con la musica celeste dei nostri pianeti.

La numero 21, il fondamento dello schema, la pietra angolare, corrisponde al Mondo, arcano che senza tanti sofismi, tra i tanti significati, possiamo associare alla nostra Terra, ed anche ad un ciclo compiuto che punta (nel fare scopa 1+21=22, 22 quanti sono gli Arcani Maggiori) direttamente all’Uno, il nuovo, il ricominciare su di un altro piano.

Il faro dello schema, la posizione più alta, contiene un numero 10, la Ruota: cambiamento, ciclo innovativo: questo è proprio la Luce che ci deve guidare, attraverso quel numero 17, la Stella, così si presenta questo giorno, con una Stella simbolo di verità nuda ma anche di Armonia tra tutti gli esseri del Creato: animali, vegetali e minerali. E per completare l’asse verticale, la numero 6, l’Innamorato nella posizione del mentale: pensare con il cuore, ascoltare con il cuore, comunicare con il cuore…

Mancano solo due posizioni all’appello, la posizione “risorsa” con il numero 7, il Carro e la posizione “sfida” con il numero 2, la Papessa.

La risorsa, il Carro, invita a muoversi, ad essere responsabili del proprio agire, a non delegare, semmai a farlo ma con consapevolezza e vigilanza, in ogni caso a creare strade nuove se non esistono, sapendo di potersi affidare e fidare di ciò che il destino ci riserva (determinismo e libero arbitrio due facce della stessa medaglia).

La sfida, la Papessa, il mondo femmininile, ma anche il nostro habitat, tutto ciò che ha a che fare con creatività, maternità genitura in genere. Maggiore rispetto per la vita ed il vivente. La natura crea, ci nutre, ma la mancanza di rispetto per la natura è un boomerang che ci si ritorce contro.

Astri e Numeri hanno parlato, adesso tocca a tutti noi.

 

OroStella