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C’era una volta la lettera F…

C’era una volta la lettera F…

lettera F

     C’era una volta una F… diranno i miei lettori… no, non è né una Fiaba né una Favola.

E non è l’inizio di qualcosa … ma nemmeno la sua Fine.

La parola alFabeto racchiude le prime due lettere della maggior parte degli alfabeti in uso, la A e la B e da loro prende il nome. Ma qui partiamo dalla F, suggerita chissà per quali vie dell’etere cosmico, in un pomeriggio di raccoglimento solitario, sotto un cielo torinese dall’andamento ondivago… complice forse il titolo di un vecchio testo, la “F come Fiducia” (*).

È la sesta lettera, e come numero 6 ci fa venire in mente l’arcano maggiore dell’Innamorato. Un giovine tra due Fanciulle, Fatica a scegliere tra due Forze contrapposte: “scelgo la mente o il cuore?”, “l’eFFimero o il Fuoco passionale?”; “potrei Fare il FarFallone…”, e al di sopra un cupido, sta lì, pronto a scoccare la Freccia: sarà quella d’oro, quella dell’amore ricambiato, o di piombo, quello dell’amore non corrisposto?

TAR_n6

Il Fatto è, che ci si aspetterebbe che la scelta Fosse quella di amare se stesso… cosa così difficile, complicata, additata e assediata dal senso di colpa. Invece si ama il prossimo se si è imparato ad amare se stessi, perdonandoci i limiti e gli errori (che non iniziano per F).

 La F di Fiore, Farfalla, Felicità, Fanciullezza, Fiducia, Forza, ma anche di Ferita, Fame, Fetore  e Falsità. 

Se si pensa alla lettera f minuscola corsivo, come la scrivevamo in prima elementare, il suo simbolo grafico ricorda un piccolo fiocco, con un capo del filo che se tirato scioglie il nodo. Così qualcuno associa quel piccolo nodo al legame tra il Feto e l’utero della mamma. Un cordone vitale che al giusto momento va tagliato. Un legame Fecondo, Forte, Fondamentale, simbolo di tenerezza, vitalità ma anche Fragilità, che una volta spezzato ci lancia in una nuova vita. L’importanza del taglio, della separazione che non è una Fine ma una continuità nella diFFerenza. In questa svolta la Ferita fa si che il Fantolino passi da un mondo acqueo ad un aereo, con il primo Fiato.

Non so dove la ri-Flessione su questa piccolo carattere grafico mi porterà e dove invece porterà voi, o se vi parrà una piccola follia di primavera. Mi piacerebbe che ogni lettera dell’alfabeto, al pari di ogni cifra numerica, ci spingesse a cercare sempre un po’ più in là e sempre un po’ più in profondità.

(*) Claudio Widmann, “F come Fiducia”, Cittadella Editrice, 2012

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

 

 

I Tarocchi, le loro immagini e i loro colori, non finiscono mai di stupirci, ma soprattutto non smettono mai di rivelarci particolari che connettono i vari arcani in un inesauribile racconto, fonte di mille trame ed insegnamenti.

Per questo non dobbiamo accontentarci di osservare le immagini pittoriche di un singolo mazzo, specie se ci riferiamo a quelli più antichi, ma siamo invitati a mettere sotto la lente di ingrandimento della nostra curiosità i dettagli, apparentemente più insignificanti,  e procedere ad un  confronto tra una lama e l’altra, alla ricerca più accurata del messaggio e del suo senso.

Nella carta dell’Innamorato, la numero SEI, ritroviamo i valori dell’amor cortese: quanta eleganza in questa immagine e com’è ardita ed eloquente la dama nel porgere la mano svestita dal suo guanto, ponendola così al contatto diretto di colui a cui sta donando il proprio cuore e al quale, con tutta probabilità, finirà con il concedere i propri favori.

 

 

L’angelo, Cupido, è bendato, perché si sa l’amore è cieco, forse pudico, o semplicemente vede oltre la trama della semplice esperienza umana qualcosa che va oltre, verso lo schema, il disegno più grande del nostro esperire.

La simbologia del guanto rimanda significati di ricchezza e nobiltà. E’ pur vero che per certi lavori manuali ci si protegge con i guanti, ma occorre rinviare all’epoca raffigurata nell’immagine per riscontrare significati altri.

E per ciò che concerne il colore verde, è uno dei colori associati al quarto chakra, quello del cuore, ed è anche il colore complementare del rosso, colore sanguigno e carnale, a cui l’amor cortese aggiunge, “complementa e completa”, attraverso il verde, la parte più nobile e spirituale, stabilendo un’armonia ed un equilibrio perfetti che solo all’Amore, con la A maiuscola, appartiene.

Osserviamo il particolare del guanto nell’immagine…

 

 

Ma, dove abbiamo già visto questi guanti verdi?????

Nell’arcano numero TRE, L’imperatrice, la Regina delle regine…….

 

 

Perché ogni donna è Regina quando scocca la scintilla dell’Amore.

 

 

E per ogni uomo innamorato, la propria dama, la propria donna, è la Regina del proprio cuore. Ecco svelato un piccolo “arcano” all’interno dell’iconografia di questo stupendo mazzzo di carte medievale.

 

OroStella