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I Numeri negli Arcani Maggiori dei Tarocchi

I Numeri negli Arcani Maggiori dei Tarocchi

By OroStella

 

Tarocchi: Arcani, Maggiori, Minori, Lame, Carte di Corte, Carte Piccole, Semi o Colori…. Quanti nomi, quante imprecisioni talvolta nel riferirsi ad essi, quante interpretazioni.

Viene proprio voglia di fare un po’ di pulizia e chiarezza, per quanto possibile…

Per quanto….  ciascuno che decidesse di mettere nero su bianco, e allora con il nero si sporca il candore, è pur sempre limitato dalla propria conoscenza del momento, momento che si registra nel punto esatto in cui si traduce in forma scritta. E già dal giorno dopo questa risulta modificata, ampliata, rivisitata, aggiornata… forse anche stravolta.

Colui che legge allora, dovrebbe porre attenzione e accuratezza nel leggere, nel contestualizzare, nel credere o meno ciecamente nello scrittore, ma più semplicemente potrebbe intelligentemente, e prudentemente, accogliere stimoli e discorsi per tradurli egli stesso in un passo in più lungo il proprio cammino…

A questo servono queste meravigliose raffigurazioni simboliche: a stimolare mente, cuore, anima, spirito di ciascuno, al fine di proseguire in maniera evolutiva lungo il proprio percorso individuale. Lo sviluppo personale personale dell’individuo si aggancia poi al collettivo, alla comunità in cui vive e con cui interagisce, contribuendo a sua volta alla evoluzione di questa e, conseguentemente, dell’intera umanità.

Una goccia in più nel mare…

Partendo da questi presupposti allora, comprendere qualcosa in in più anche di un solo Arcano, ci fa ottenere uno splendido risultato dall’energia e dall’impatto moltiplicativo. Ed anche per questo non dovremmo mai dubitare dell’importanza e dell’influenza delle nostre piccole azioni quotidiane fatte con amore e consapevolezza.

Proviamo allora a rivedere come un semplice (!) Arcano Maggiore ci possa dare tantissime informazioni non solo per quello che è: come immagine, simboli, figure, nomi o lettere ma anche attraverso il significato numerico/numerologico che non è rilevabile solo dal numero che appare in modo manifesto sulla carta ma anche da tutti i suoi derivati.

Prendiamo un Arcano a caso: La Stella, l’arcano maggiore numerato con il numero 17.

 

stella-17

 

Ci sarebbe già da disquisire se usare il numero in forma romana o araba… usiamo per questo breve scritto il numero in cifre arabe e quindi 17 e non XVII.

In quanti modi possiamo analizzare questo numero oltre quello che è? Cioè 17? Riportiamo uno schema e cerchiamo di passare in rassegna le varie possibilità

 

 

Analisi Numerica Arcano

 

 

 

A)      TALE & QUALE: analisi del numero per la sua significanza legata all’arcano e alla sua simbologia: un manuale di tarocchi ci riporta moltissime informazioni su questa diciassettesima tappa, inoltre un buon dizionario numerologico ci aiuta con il 17 attraverso matematica, storia, eventi e ricorrenze, leggende, superstizioni al riguardo, ecc.

E normalmente ci si fermerebbe qui. Ricordiamo che c’è un esercizio di familiarizzazione con il linguaggio degli arcani, da sviluppare in maniera personalizzata, che consiste nell’estrarre casualmente un arcano una volta alla settimana, annotarlo e annotare anche tutto ciò che di sincronico ci appare come significativo e correlato al simbolismo della carta estratta. E proseguire via via arricchendo le nostre possibilità di dialogo e di interpretazione degli arcani che man mano incontreremo.

Ma i numeri ci aiutano moltissimo e allora possiamo anche effettuare quella che viene chiamata riduzione teosofica e che riporta alla singola unità il numero, cioè ai nove archetipi numerici: 1,2,3,4,5,6,7,8 e 9.

B)      SINERGIA:  17 => 1+7 => 8   il valore archetipico e sinergico del 17 composto dalle cifre 1 e 7 vale 8, a questo punto si può immaginare che l’esperienza del 17 sia governata da un obiettivo superiore dato dal numero 8 (numero divino)… e anche qui un bel manuale di numerologia di aiuta a contestualizzare questo legame tra i due numeri.

C)      COMPLEMENTARE:  abbiamo 22 arcani maggiori quindi siamo in un sistema 22, di conseguenza il valore complementare si calcola come    22-17 => 5  sappiamo quindi che a guidare, orientare, a fornire di energia “complementare” La Stella – 17 -, che ha nella figura sopra il capo una Stella a 8 punte, è una ulteriore stella a 5 punte: una stella umana, terrena… ecc.

D)      TENSIONE INTERNA:  o valore intrinseco, o sforzo per l’espletamento dell’esperienza del 17, è dato dal valore assoluto della differenza tra le cifre:   |1-7| => 6   Sul numero 6, sulla stella a 6 punte, il materiale rintracciabile sui libri e in rete è davvero vastissimo… ad ogni modo anche il solito, semplice, dizionarietto dei numeri ci può supportare.

E)      L’ultimo caso, che in un corso di studi di numerologia dovrebbe essere la partenza (ma fine ed inizio si toccano…), è dato dal numero di un arcano quando sia composto da una sola cifra… come si procede, oltre al “Tale&Quale”? Il numero, anche ad una sola cifra non è mai solo, intanto l’energia complementare è calcolabile, inoltre è sempre possibile scomporlo: ad esempio il 7 può essere visto come: 1+6, 2+5, 3+4… ecc. E l’1 direte voi? Ebbene anche l’1 può essere visto come una singola particella che via via si addiziona ad un’altra o ancora come 1+0 oppure 0+1

Si, la vostra domanda successiva potrebbe essere: “ma 0+1 e 1+0 non sono la stessa cosa?”.

La risposta: “Se cammino in cerchio, procedere in senso orario oppure in senso inverso, è proprio la stessa cosa?”.

E con questa domanda lasciamo che sia chi legge a formulare la propria personalissima risposta.

Con affetto a tutti voi, OroStella

 

 

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.
 
Cu nasci tunnu un’ pò moriri quadratu
           (antico detto siculo… e non solo…)

 

La grande sfida della quadratura del cerchio, questa volta, toccherà ai quattro pianeti in sosta nei diversi quattro angoli del cerchio dello Zodiaco: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Per qualche settimana, dal 17 agosto, tenteranno un’impresa importante con l’ingresso del pianeta Venere nel segno della Bilancia. Il pianeta dell’Amore e dell’Armonia si posiziona proprio in uno dei segni in cui ha il domicilio.

 

Tema Astrale 17-8-2013

fig.1

É ormai da qualche anno che due pezzi da novanta del nostro Cielo, astronomico e zodiacale, come Plutone e Urano, si fronteggiano: in realtà si “quadrano” dal momento che si trovano a 90 gradi di distanza. I momenti più critici sono già stati vissuti nel periodo in cui Saturno si posizionava sui gradi della Bilancia unendosi nella diatriba: quante questioni politiche, sociali ed economiche finanziare, a livello mondiale sono state alla ribalta e ancora non si sono quietate.

Le lancette astronomiche ci stanno portando verso la direzione della risalita, Giove pianeta della “grande fortuna” (Fortuna Major) per un anno intero sosterà nel segno del Cancro, segno zodiacale che si posiziona con i suoi 0 gradi al Solstizio Estivo, il massimo della durata della luce, e terminerà la lunga gestazione di una nuova era, fino alla “nascita simbolica” nel segno del Leone, il prossimo anno, 2014.

Intanto un assaggio, e un periodo di riflessione e concentrazione importante per tutta l’umanità, grazie al contributo di Venere, la piccola fortuna (Fortuna Minor), che completa il “quadrato stellare” dal segno della Bilancia, sottoponendo questioni di valore, di relazione e di armonia e rispetto reciproco tra la gente di ogni luogo e cultura. Uno specchio importante per decidere quali opzioni scegliere per un futuro migliore. Dove migliore non è riferito ad un solo indicatore, ma all’insieme delle condizioni necessarie per avere un futuro degno di questo nome.

Giove e Venere, pianeti considerati “benefici” dalla Astrologia Tradizionale, possono fungere da orientatori per operare quelle trasformazioni (Plutone) e quelle innovazioni (Urano) necessarie ad un nuovo equilibrio tra esseri umani e tutti gli altri esseri viventi e il nostro pianeta, la nostra Gaia.

Giove, con i suoi influssi, funge da lente di ingrandimento, permettendo una visione allargata su un possibile futuro aumentando la possibilità di scelta; Venere richiede scelte equilibrate, rispetto tra le parti, indica una via verso il benessere psicofisico naturale e spirituale.

Abbiamo la possibilità di sintonizzarci con questi suggerimenti e sufficiente libero arbitrio per scegliere da che parte stare…

E, se una intuizione “funziona”, attraverso un sistema di lettura, come quello astrologico, allora anche altri sistemi “devono” condurre verso analoghe interpretazioni. Cosa ci suggeriscono I numeri?  Cosa si cela dietro alla data del 17 agosto 2013?

Eccovi lo schema del Referenziale di Nascita, del giorno in questione, analizziamolo insieme.

 

Ref-NASC_gg_17082013

fig.2

Il cuore dello schema contiene il valore numerico 1, Il Bagatto: porta di ingresso di questo sistema un arcano che suggerisce Unità, ma anche Inizio, Novità, nuova Partenza e Potenzialità. L’asse orizzontale inizia con un numero 9, l’Eremita: maestro spirituale, ma soprattutto maestro grazie all’esperienza personale, numero (nel sistema decimale) che è anche massima cifra a nostra disposizione: dalla completezza dell’esperienza fatta, rilanciare verso quell’Uno che ci si prospetta dinanzi, un nuovo ciclo.

Dal 9 verso l’1 attraverso due numeri 8, Giustizia, da intendersi come riequilibrio, aggiustamento tra razionalità ed emotività. Un doppio “shakeramento” per essere certi di aver preso in considerazione ogni aspetto e aver ascoltato mente e cuore dando diritto di replica per potersi intendere davvero. Quindi una numero 13, la “senza nome” che con la sua falce ripulisce e prepara un fertile terreno adatto alla trasformazione e ri-nascita di prodotti e forme nuove.

 

Ma osserviamo bene lo schema: tre sono le caselle ricorperte dall’arcano numero 13. La purificazione e semina deve avvenire su tre livelli: inconscio/interiore, razionale/pratico e conscio/spirituale. Solo passando attraverso questo anello di tre numeri 13 si può arrivare al bersaglio, al cuore contenente quel Bagatto, quel numero 1, che è un nuovo principio o un “uomo rinnovato/rinato”. Credo che i suggerimenti numerologici si sposino in ottimo accordo con la musica celeste dei nostri pianeti.

La numero 21, il fondamento dello schema, la pietra angolare, corrisponde al Mondo, arcano che senza tanti sofismi, tra i tanti significati, possiamo associare alla nostra Terra, ed anche ad un ciclo compiuto che punta (nel fare scopa 1+21=22, 22 quanti sono gli Arcani Maggiori) direttamente all’Uno, il nuovo, il ricominciare su di un altro piano.

Il faro dello schema, la posizione più alta, contiene un numero 10, la Ruota: cambiamento, ciclo innovativo: questo è proprio la Luce che ci deve guidare, attraverso quel numero 17, la Stella, così si presenta questo giorno, con una Stella simbolo di verità nuda ma anche di Armonia tra tutti gli esseri del Creato: animali, vegetali e minerali. E per completare l’asse verticale, la numero 6, l’Innamorato nella posizione del mentale: pensare con il cuore, ascoltare con il cuore, comunicare con il cuore…

Mancano solo due posizioni all’appello, la posizione “risorsa” con il numero 7, il Carro e la posizione “sfida” con il numero 2, la Papessa.

La risorsa, il Carro, invita a muoversi, ad essere responsabili del proprio agire, a non delegare, semmai a farlo ma con consapevolezza e vigilanza, in ogni caso a creare strade nuove se non esistono, sapendo di potersi affidare e fidare di ciò che il destino ci riserva (determinismo e libero arbitrio due facce della stessa medaglia).

La sfida, la Papessa, il mondo femmininile, ma anche il nostro habitat, tutto ciò che ha a che fare con creatività, maternità genitura in genere. Maggiore rispetto per la vita ed il vivente. La natura crea, ci nutre, ma la mancanza di rispetto per la natura è un boomerang che ci si ritorce contro.

Astri e Numeri hanno parlato, adesso tocca a tutti noi.

 

OroStella

 

 

 

 

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

 

 

I Tarocchi, le loro immagini e i loro colori, non finiscono mai di stupirci, ma soprattutto non smettono mai di rivelarci particolari che connettono i vari arcani in un inesauribile racconto, fonte di mille trame ed insegnamenti.

Per questo non dobbiamo accontentarci di osservare le immagini pittoriche di un singolo mazzo, specie se ci riferiamo a quelli più antichi, ma siamo invitati a mettere sotto la lente di ingrandimento della nostra curiosità i dettagli, apparentemente più insignificanti,  e procedere ad un  confronto tra una lama e l’altra, alla ricerca più accurata del messaggio e del suo senso.

Nella carta dell’Innamorato, la numero SEI, ritroviamo i valori dell’amor cortese: quanta eleganza in questa immagine e com’è ardita ed eloquente la dama nel porgere la mano svestita dal suo guanto, ponendola così al contatto diretto di colui a cui sta donando il proprio cuore e al quale, con tutta probabilità, finirà con il concedere i propri favori.

 

 

L’angelo, Cupido, è bendato, perché si sa l’amore è cieco, forse pudico, o semplicemente vede oltre la trama della semplice esperienza umana qualcosa che va oltre, verso lo schema, il disegno più grande del nostro esperire.

La simbologia del guanto rimanda significati di ricchezza e nobiltà. E’ pur vero che per certi lavori manuali ci si protegge con i guanti, ma occorre rinviare all’epoca raffigurata nell’immagine per riscontrare significati altri.

E per ciò che concerne il colore verde, è uno dei colori associati al quarto chakra, quello del cuore, ed è anche il colore complementare del rosso, colore sanguigno e carnale, a cui l’amor cortese aggiunge, “complementa e completa”, attraverso il verde, la parte più nobile e spirituale, stabilendo un’armonia ed un equilibrio perfetti che solo all’Amore, con la A maiuscola, appartiene.

Osserviamo il particolare del guanto nell’immagine…

 

 

Ma, dove abbiamo già visto questi guanti verdi?????

Nell’arcano numero TRE, L’imperatrice, la Regina delle regine…….

 

 

Perché ogni donna è Regina quando scocca la scintilla dell’Amore.

 

 

E per ogni uomo innamorato, la propria dama, la propria donna, è la Regina del proprio cuore. Ecco svelato un piccolo “arcano” all’interno dell’iconografia di questo stupendo mazzzo di carte medievale.

 

OroStella

 

 

 

 

 

Dal 13-3-13… al 31-3-13, e i numeri stanno a guardare…..

Dal 13-3-13… al 31-3-13, e i numeri stanno a guardare…..
 
“Ecco:  io vi mando come pecore  in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti e
 semplici come le colombe”.
(Matteo 10,16)

Nel Cielo della notte tra il 12 e il 13 marzo, Marte, simbolo della forza, nel mito signore della guerra ma anticamente anche protettore della natura e della vegetazione, che attacca per difendere il proprio territorio, fa il suo passaggio dal segno dei Pesci ed entra nel segno dell’Ariete. Entra a casa propria, lì nei gradi arietini il pianeta rosso secondo l’Astrologia ha il proprio domicilio.

Chissà quanti, sensibili ai passaggi planetari, specie di Luna o Marte, hanno dormito poco e male in questa notte ricca di fermenti…

La prima domanda sorge spontanea, Marte entra a casa propria, ci sono altri pianeti nel cielo che sostano nel proprio segno? Quali sono i rapporti di forza nel cosmo?

Da tempo anche Nettuno si trova nel segno dei Pesci, proprio nel domicilio che gli appartiene: Marte pianeta dell’azione e Nettuno pianeta degli alti ideali. Ecco i protagonisti del momento attuale.

Una seconda domanda allora aleggia: la ricorrenza numerica del giorno ci racconta qualcosa di più immediato? Osserviamo la carta numerologica del giorno secondo lo schema del Referenziale di Nascita:

 

Schema giorno habemus papam

Schema ref nas 13-3-2013

 

Il tema del giorno è molto ricco di spunti, andiamo con ordine e tenete a portata di mano un mazzo di Tarocchi per le immagini, possibilmente l’antico tarocco di Marsiglia ma anche i Tarocchi del Wirth.

Ci sono tre numeri 3, ossia tre volte si presenta l’arcano dell’Imperatrice (anello di Imperatrice). Sappiamo diverse cose sul messaggio che ispira, intanto coerenza tra tre funzioni basilari cioè la parola, il pensiero e l’azione: dico ciò che penso, faccio ciò che dico e penso ciò che faccio. Ribadito per tre volte significa che questa coerenza dovrà svilupparsi sia sul piano materiale, sia su quello dell’anima e ancora più in alto, sul piano spirituale.

Ci sono simboli che arricchiscono il tarocco dell’Imperatrice, secondo il Wirth: le stelle come corona, il manto azzurro, ecc. Questi ci rimandano all’immagine descritta nei primi versi dell’Apocalisse… niente paura, ricordate? Apocalisse significa rivelazione…

E nella posizione del PROGETTO SPIRITUALE si trova l’arcano 19, il Sole. Simbolo di fratellanza, i bambini sotto il sole comunicano con il cuore: è il cuore che deve parlare più che la mente (che mente!).

Quando due arcani danno come somma 22 (MATTO “nascosto”), si dice che tra i due c’è una connessione energetica forte, un fluido che scorre senza intoppi, un circuito in cui l’energia gira: si accende una lamapdina…  Cominciamo a scorgerne tre.

Un PROGETTO SPIRITUALE di fratellanza (Sole) che si connette con la posizione di SFIDA  (prima Imperatrice, primo Matto nascosto), con la posizione della QUETE DU GRAAL,il viaggio dell’eroe alla ricerca del Graal, cioè di se’ stesso della propria essenza, della scintilla divina, (seconda Imperatrice, secondo Matto) e una delle posizioni più problematiche, una seconda sfida in un certo senso,  quella del Determinismo/LIBERO ARBITRIO (terza Imperatrice, terzo Matto).

Osservando attentamente, scoviamo un altro Matto “nascosto” dato dall’arcano 16 (CasaDio) e dall’arcano 6 (Innamorato) questa coppia indica una trasformazione molto forte, da condizione umana a cristica. Più semplicemente, il pensiero umano (vista la posizione della numero 6) che si connette con la potenzialità delle proprie risorse che si trovano nella CasaDio: che è anche capacità di risorgere dalle ceneri, ristrutturare, riorganizzare, ricostruire dopo il crollo della Torre di Babele…

Ma tutto questo dispiegamento di forze e risorse per fare cosa, qual è l’ordine del giorno?

Nel cuore dello schema (posizione 13) c’è l’arcano 15, il Diavolo: il Potere, la prova prima della conquista del Graal, superare gli egoismi, le dipendenze e gli asservimenti. Uccidere il Drago. Piegare le forze negative per un progetto spirtuale illuminato… La 19 e la 15 si fronteggiano agli estremi della linea orizzontale…

Per stare al di sopra delle parti, stando in equilibrio, percorriamo la via di mezzo,  osserviamo il passato e il futuro tracciato nello schema partendo dal basso, Arcano 12 l’Appeso, e risalendo fino all’arcano 5, il Papa, nella posizione del Faro.

L’arcano 12 è la posizione del mistico, di colui che guarda con altri occhi oltre la mondanità, si capovolge, perde (o semina) le monete dalle tasche, si spoglia e abbandona la ricchezza: l’Appeso si riferisce all’archetipo associato a San Francesco…

Attraverso la numero 6, il pensiero umano, la scelta, scegliere la via del cuore, scegliere di essere se stessi, autentici, si giunge all’arcano 8, la Giustizia. Questo arcano chiede allineamneto tra mente e cuore: l’Appeso si è capovolto affinchè il sangue dal cuore giungesse alla testa per portargli il vero messaggio. La Giustizia è giustezza, allineamento con il verbo divino, è saper guardare dentro di sé per accettare, accogliere se stessi e quindi gli altri. Valori di integrazione.

Solo attraverso il PASSAGGIO OBBLIGATO (al crocevia dello schema) con la numero 8, conquistata la consapevolezza, si sarà in grado di fare quella pulizia necessaria per sfrondare il superfluo, per trattenere le cose essenziali (13, in ebraico la somma delle lettere che formano la parola amore fa TREDICI! Serve altro oltre all’Amore?).

Di numeri 13 ce ne sono due: sulla verticale, sopra la 8: come si presenta il momento e nella posizione a destra a lato della 8: come fare ciò che si deve fare. La doppia enfasi non lascia spazio al dubbio: pulizia ed azione netta immediate.

Proseguiamo sulla verticale, e arriviamo al FARO, dove si colloca l’arcano numero 5, il Papa. Papa è pontefice, colui che si fa “ponte”: certamente è un momento in cui occorre trovare nuovo collante, nuove aperture, altre vie di comunicazione dopo aver ripulito dalle chiacchiere e dalla confusione generata anche dalle troppe e contrastanti voci nonché dalle mistificazioni.

Ci è rimasto un ultimo arcano, normalmente si definisce la posizione dove si trova il tarocco 22, il Matto, la posizione umorale, l’atmosfera del momento: 22 allora può essere smarrimento (Matto come folle) o desiderio di libertà ed autenticità (Matto come saggio).

Ma questo arcano ci dice qualcosa di più in questo caso. Infatti anche se le cifre del 22, 2+2 danno 4, esattamente come 13, 1+3=4 (la 13 della posizione c4 dello schema), i due numeri non sono coindidenti in queste due posizioni, cosa che invece capita spessissimo nell’elaborare questo tipo di schema.

Allora in questo caso il 22 è un segnale in più da osservare: pulizia e cambiamento vanno perseguiti ma nel rispetto della libertà e della condivisione come questo arcano, simbolo di indipendenza da schemi precostituiti e da vie a senso unico, richiede.

Sappiamo tutti che il 13 marzo c’è stato l’“habemus papam”, inutile sottolineare le numerose coincidenze numerologiche con l’evento, i messaggi e i segnali di questa carta numerologica, ma interessante sarà analizzare gli schemi degli ultimi quattro papi per cercare analogie, differenze e connessioni numerologiche.

Un’ultima altra domanda, la terza, fa capolino: il 31-3-13, che è una data palindroma, cosa ci riserva? Convaliderà l’indirizzamento preso? Questa data a specchio su cosa ci farà riflettere?

Per gli appassionati di curiosità, il 2013 ci riserva ovviamente per 12 volte delle date simmetriche con 13-mese-13 ma solo 7 date palindrome, cioè tante quanti sono i mesi di 31 giorni. Dopo il 2013 occorrerà attendere qualche anno prima di rivedere delle date a specchio.

A presto con nuove considerazioni numerologiche.

OroStella

 

Una data palindroma 21-11-12, quali significati si nascondono?

Una data palindroma 21-11-12, quali significati si nascondono?

 

Comiciamo con un discorso comprensibile ai più, richiede solo una conoscenza minima della numerologia e del significato base dei Tarocchi.

 

 I numeri a specchio, leggibili in un senso e nell’altro, mantengono la stessa sequenza, un esempio: la data del 21 novembre di quest’anno, il 2012. Se escludiamo le cifre del millennio (che concludono un grande ciclo) abbiamo la sequenza  2-1-1-1-1-2, leggibile da sinistra verso destra e da destra verso sinistra senza variazioni di sequenza tra i due versi.

 La prima analisi numerologica ci porta a leggere un 21, poi un 11 e quindi un 12: i tarocchi ci aiutano nella lettura… iniziamo con il 21, il Mondo, il nostro Mondo, la Terra.

Poi l’11 la Forza: la Forza è una Virtù cardinale, ma la forza di questi tempi spesso è violenza, occorre capovolgere le insane abitudini e tornare all’azione virtuosa: chi meglio del 12, l’Appeso, è in grado di apportare la giusta, la corretta visione? La visione del mistico, che molla la presa sulle ricchezze effimere e mette radici nel cielo…

 Anche provando a leggere al contrario, da destra verso sinistra, partiamo da un Appeso (12),  una situazione statica esteriormente, sembrerebbe senza via d’uscita, ma un atto di Forza libera e capovolge la situazione, delicata, piena di energia contrastante. La delicatezza con cui la forza afferra le fauci del leone ci deve ricordare la forza della gentilezza, la forza dell’amore, solo così si costruisce il proprio mondo (21) come una culla armoniosa in cui l’umanità può vivere in pace.

 L’11, la Forza sta in mezzo, nel bel centro di questo passaggio epocale: la forza in campo va gestita al meglio, ai più elevati livelli di saggezza, infatti il totale (2+1+1+1+1+2) è pari a 8, Giustizia.

Giustizia è soprattutto Giustezza ed Equilibrio: è il cuore che deve guidare il cervello, l’intelligenza, per ottenere il miglior rislutato con il mezzo migliore e sano.

 Il numero “nascosto” se introduciamo il millennio è (2+1+1+1+2+0+1+2) pari a 10, innovazione (Ruota) ma anche numero di completezza divina, con 1+0=1 cioè ritorno all’Unità ma ad un livello superiore poiché, è si un Uno, ma derivato dal Dieci.

 

Ora affontiamo un discorso leggermente più complesso, mi rivolgo a coloro che hanno incontrato il lavoro del Referenziale di Nascita® (scuola francese, fondatore Colleuil).  Proviamo a rappresentare graficamente e a sviluppare la data secondo lo schema delle 13 case di R.N.®.

 Referenziale di nascita del 22-11-12

fig.1

 

 

Allo schema base, aggiungiamo alcune note e sottolineature:

 Referenziale di nascita del 22-11-12 con commenti

fig.2

 

Si presentano 4 Forze, 4 numeri 11 (4×11=44 e 4+4=8) in posizioni molto particolari, anche solo visivamente si può notare una sorta di sbarramento (carte a sfondo giallo) e nella posizione centrale della croce, chiamata tra l’altro Passaggio Obbligato, una di queste Forze si è lì installata: al crocevia della via materiale e della via spirituale.

 Quattro forze diverse, possono dividere il nostro mondo in quattro parti: 4 sono i cavalieri dell’Apocalisse, ma 4 sono le figure intorno al Mondo (21) e sono i simboli dei quattro Evangelisti, e il 21 sta in posizione più elevata, al di sopra dell’orizzonte: bisogna volgere lo sguardo al cielo e cercare la Luce, la Luce è colei che Guida, e non per nulla la Giustizia, numero 8 sta lì in cima, al traguardo, nella posizione del Faro

 Simbolo dell’infinito, l’8 rimanda per posizionamento alla stella polare, faro e guida, stella a 8 punte, 8 l’ottagono che marchia i luoghi sacri. La meta è la Giustizia, equilibrio tra mente e cuore.

 (nb nell’arcano della Stella, sopra il capo della donna vi è rappresentata una stella più grande a 8 punte, e le stelle in totale sono 8, l’arcano Stella che è il numero 17, nasconde un 1+7=8, l’arcano 17 si associa spesso alla Speranza, nonché all’Amore universale e alla Verità nuda… L’8-Giustizia e la 17-Stella sono fortemente correlate, aggiungiamo poi che il numero 8, doppio del 4, si connette al significato del cuore spirituale…)

 Le Ruote (numero 10) sono due: la ruota del Karma? Il tempo ciclico che si ripete? Un nuovo ciclo chiama al risveglio? Due sono dunque le possibili Ri-Voluzioni… occorrerà scegliere il moto, orario? Anti-orario? Andiamo avanti o indietro? Due possibili tempi, due vie…

 E le due vie si presentano anche con il numero 6, l’Innamorato in posizione di Sfida, sotto l’orizzonte del nostro grafico. L’umanità è chiamata ad una grande scelta? La via del cuore o la via della mente? È sicuramente una grande sfida, un momento di crisi ma anche un’ottima, possibilità di scegliere una via nuova,  di trasformare un problema in una opportunità.

 Due i numeri 5 (il Papa), due filosofie, due dogmi: questo 21-11-12 è davvero il gioco degli specchi, del doppio che si affronta per aprire un varco su un nuovo percorso.

Infine è il 2, la Papessa, la grande Madre, la femminilità e la vita, la nascita, la chiave di volta.

 Tutto sembra suggerire che non ci saranno sconti, è necessaria una presa di posizione chiara, la forza non deve essere violenza ma virtù, occorre puntare alla luce, all’equilibrio e all’armonia di cuore e mente. Il faro è la Giustizia. La meta, il cuore da raggiungere, una nuova maternità per l’armonia del nostro mondo.

  La somma degli arcani sulla linea orizzontale da 43, 4+3=7, il Carro (numero “magico” non basta un intero articolo su questo numero) il 4 è la materia ma anche le quattro virtù cardinali, il 4 rimanda all’1 attraverso la tetractys pitagorica. Il 3, numero perfetto, rimanda alla trinità, è quindi all’Uno.

È una via impegnativa, richiede serietà e consapevolezza e azione diretta. Dare il buon esempio.

La somma degli arcani sulla verticale dà 67, 6+7=13la Senza Nome, sulla tredici non mi dilungo, c’è un intero articolo dedicato a questo numero proprio su questo sito. C’è bisogno di una posizione netta, di un taglio netto con tutto ciò che è superfluo, non più necessario anzi perfino dannoso alla vita futura. Un enorme coraggio per andare incontro a nuova vita.   

OroStella

 

Gli Elementi – 2.Il Fuoco

Gli Elementi – 2.Il Fuoco
 
”Sempre bruciando,
la fiamma deve infiammarsi,
tener fede, contro una materia inerte,
al comandamento  della propria luce.”
Gaston Bachelard

 

I quattro elementi: il Fuoco, l’ Aria, l’Acqua e la Terra non sono le sostanze materiali che noi conosciamo e a cui abbiamo attribuito questo nome, ma sono da intendersi come gli aspetti “primordiali”, “primitivi”, “archetipici” della materia (ogni simbolo chimico della tabella di Mendeliev  può essere associato per le sue proprietà, tramite la legge di analogia, ad uno dei quattro Elementi). 

Per avvicinarci al significato più elevato di ogni singolo elemento, l’elemento visto come archetipo, occorre procedere per piccoli passi e partire da ciò che vediamo, tocchiamo, intercettiamo con i nostri sensi, ossia occorre partire dalla manifestazione più concreta e comprensibile per poi risalire all’Idea originaria. 

Facciamo un esempio più semplice possibile: se parliamo dell’elemento archetipico Acqua, ci viene naturale pensare all’acqua come quella cosa che possiamo bere per dissetarci, che si presenta sotto forma di pioggia, torrente, mare o ghiaccio.  Pensiamo cioè all’esperienza concreta e materiale che abbiamo dell’acqua. 

Questo in prima battuta, anteriormente a quelle qualità che rientrerebbero sì nell’archetipo Acqua ma che percepiamo solo in seconda istanza come attributi o comportamenti, ad esempio: l’adattabilità, l’accoglienza, l’avvolgenza, la capacità di penetrazione, la sorgente di vita, ecc. 

Parliamo spesso dell’acqua, dell’oro blu, il problema del terzo millennio, ma anche dell’aria e della sua qualità in questo periodo storico in cui l’inquinamento si fa sempre più preoccupante, e anche della terra intesa come natura, equilibrio di sistemi da salvaguardare, agricoltura e alimentazione. 

Tra i quattro elementi, il Fuoco è quello non corruttibile, ma ora che l’innalzamento della temperatura sul nostro pianeta è aumentato così da allarmare sia la comunità scientifica che quella ecologista, si parla molto anche del Fuoco ma attraverso le sue diverse espressioni come il calore e la sua unità di misura ossia la temperatura. 

Ma cos’è il Fuoco? Come possiamo definirlo?

 Un elemento così apparentemente semplice eppure così difficile da spiegare. Istintivamente tutti pensiamo di sapere cos’è ma difficilmente sappiamo esprimerlo con semplicità ed essenzialità attraverso il linguaggio.

 Le immagini che ci vengono in aiuto sono quelle del sole, della fiamma di una candela o delle lingue infuocate di un ceppo di legno che arde nel caminetto. 

 

 fig.3 Fuoco

 

Il Fuoco non si può toccare perché brucia, la fiamma non si può afferrare ma si può vedere, anzi ci permette di vedere quando è buio. Il Fuoco è Fiamma ed anche Luce. 

In una società come la nostra (mi riferisco al mondo occidentale) la distanza culturale tra noi e questo elemento va man mano ampliandosi. 

Si può quasi dire che si tratta di una frattura fisica, non abbiamo più un contatto diretto: illuminiamo le nostre case con l’elettricità, ci scaldiamo con impianti di riscaldamento sempre più sofisticati, trasformiamo il nostro cibo in forni elettrici o a microonde. 

Il mondo contadino è quello che rimane più coinvolto, almeno per il momento, grazie all’antica pratica del debbio: la bruciatura delle stoppie. 

Pratica peraltro che oggigiorno viene messa in discussione, ed è stata recentemente proibita nel nostro paese, per i risvolti negativi che possono verificarsi: come i possibili incendi, che se incontrollati portano ad una relativa desertificazione, o il rilascio di sostanze, che per la troppa bruciatura, a lungo andare, produce effetti dannosi e inquinanti al terreno. Terra che così anziché arricchirsi finisce con l’impoverirsi. 

Quanto alle immagini, come ad esempio il Sole, guardiamo sempre meno, e al massimo pensiamo all’elemento Fuoco, l’elemento così vicino al divino, solo per la sua forma distruttiva o ad ogni buon conto come a qualcosa da cui difendersi.

L’elemento Fuoco appare ai nostri occhi nella sua dualità di effetti: il suo lato distruttivo, in particolare, piuttosto che quello creatore e vitale. 

Nella mitologia il fuoco fu donato definitivamente agli uomini da Prometeo, che lo restituì loro dopo che Zeus glielo portò via per punizione. 

Per fare ciò Prometeo trasgredì ad un divieto imposto dal dio dell’Olimpo e per questo fu punito molto duramente. 

E’ evidente quanto il Fuoco sia stato, ed è, un elemento prezioso. Importante per lo sviluppo della civiltà umana e per la sua evoluzione. Interviene in ambiti e processi molto diversi, come già detto: illumina, riscalda, trasforma il cibo. 

Nel mondo primitivo proteggeva durante la notte dall’avvicinarsi di belve feroci. 

Permise la prima lavorazione dei metalli, quindi la fabbricazione di utensili, fino ad arrivare alla moderna siderurgia . 

Nel mondo antico, sia greco che romano, e non solo (si pensi agli Egizi e ai Persiani), occorreva custodire il fuoco e non farlo mai spegnere, pena ne era della vita stessa dei custodi. 

Il Fuoco terrestre era l’immagine del fuoco eterno, e quando bruciava in un tempio si manifestava come una presenza divina. Per questo non si poteva estinguere il Fuoco Sacro e doveva essere sorvegliato con molta attenzione. 

A pensarci bene, rimane forte questo senso anche nella nostra cultura, esempio ne sono sia i ceri accesi nelle chiese che il braciere della fiamma olimpica. 

L’archetipo del Fuoco quindi è un archetipo universale che ha attraversato il tempo e lo spazio geografico. 

L’astrologia, che ha come presupposto lo studio e la ricerca dell’unità e della relazione tra l’uomo e l’universo, non può trascurare gli elementi, intesi come energia oltre che come archetipi che si manifestano a più livelli nella vita dell’essere umano. 

Essa ci permette di conoscere l’individuo da un punto di vista energetico, di valutare l’equilibrio o meno delle sue varie componenti, attraverso un’analisi dei valori elementali presenti nel tema astrologico al momento della nascita. 

Come consiglia l’astrologo Stephen Arroyo, nel cercare di capire il significato degli elementi non bisogna confondere i risultati esteriori di queste forze con i loro fattori fondamentali. Per fare ciò occorre osservare non solo il significato fisico e psicologico dei quattro elementi ma anche guardarli dal punta di vista di uno stato più elevato di coscienza. 

Nel tema zodiacale, l’elemento Fuoco, è associato a tre Segni e a tre Case: ogni elemento (quadruplicità) ha significati su più livelli (triplicità). 

L’Ariete, il Leone e il Sagittario sono segni di fuoco, e le Case associate a questo elemento sono la Casa Prima, Quinta e Nona. 

Se in Casa Prima nasco, mi mostro al mondo, interagisco per la prima volta, in Casa Quinta divengo, cresco,  mi sviluppo, mi consolido. In Casa Nona divento consapevole di ciò che sono. 

Queste tre Case di Fuoco sono gli ambiti in cui metto alla prova il mio esistere, il mio divenire e il mio essere. Dalla scoperta di me come essere vivente e potenziale, alla scoperta  delle mie doti e del loro funzionamento nel mondo, alla consapevolezza della mia coscienza. 

Facciamo degli esempi partendo da quei termini e quelle parole chiave che normalmente associamo ai tre segni zodiacali in questione. 

L’Ariete è l’impulso che ci spinge alla vita, inizia in primavera, quando la natura rivive e rifiorisce. È l’istinto vitale, l’Ariete non perde tempo a pensare perchè sa già intuitivamente che deve agire come necessità primaria per esprimere la vita e la vitalità. 

Se qualcuno ci sferra un colpo o se ci sta arrivando una pallonata al viso, non stiamo a discutere e razionalizzare cosa sia meglio fare, ma un impulso, preceduto da una intuizione, istintivamente ci fa portare le braccia a parare il colpo e magari il corpo a scattare e a spostarsi dalla traiettoria. 

Agire così velocemente è fondamentale, è un impulso simile ad una fiammata o ad un lampo, è la scintilla velocissima che ci sprona ad una risposta immediata, è vitale e di salvaguardia allo stesso tempo. 

Il Leone tipicamente accresce le proprie facoltà istintive e fa mostra delle proprie qualità. É un fuoco che si autoalimenta, che mette in mostra se stesso, si espone e si appropria delle proprie doti. Esattamente come un fuoco nel camino, che alimentiamo con costanza, che ci aiuta a scaldarci e su cui possiamo anche mettere a cuocere del cibo: è un fuoco che sperimenta un metodo ricorsivo al fine di crescere, svilupparsi e mantenersi ai più alti livelli. 

É un Fuoco che permette la continuità e la stabilità dell’essere

Il Sagittario ai suoi livelli più elevati è un maestro di vita, sprizza saggezza, illumina con la sua esperienza. Non si mette in mostra, interviene quando lo ritiene necessario o quando gli viene richiesto. È consapevole che la sua interazione con altri esseri è un modo di nutrirsi e scambiare energia vitale. Sa di imparare continuamente da chiunque e da qualunque cosa. 

É paragonabile al fuoco delle braci, non fa più fiammate ma è al massimo della produzione di calore, sa anche di poter reggere ancora molto ma non di poter andare tanto oltre, questa consapevolezza ed accettazione fa sì che con il piccolo dono di un tizzone ardente, elargito alla sua progenie o ad un suo discepolo, permetterà la continuazione dell’esperienza  oltre se stesso. 

Con un parallelo possiamo dire che il corpo è il fuoco dell’Ariete, l’anima è il fuoco del Leone e lo spirito è il fuoco del Sagittario. 

La triplicità di questo Fuoco si può anche esprimere paragonandola alle tre fasi della vita di una candela: l’accensione della fiamma, la combustione grazie al supporto della cera, la luce che si diffonde dalla fiamma.

 OroStella

Principio e Fine, due estremi che si toccano… ma noi ricominciamo da 21!

Principio e Fine, due estremi che si toccano… ma noi ricominciamo da 21!

 

Chi inizia un discorso sui Tarocchi solitamente, parte dall’arcano numero 1 il Bagatto. Molti altri invece preferiscono partire dal Matto, specie se considerano il Matto come l’arcano senza numero, ossia lo zero anziché il 22.

Ora lo Zero potremmo pensarlo come il Nulla piuttosto che il Caos primigenio, la potenza prima dell’atto iniziale, associabile invece al numero 1, quel punto geometrico, che segue lo zero che ha come simbolo un cerchio O. Un cerchio e un punto al centro ci rimandano al simbolo del Sole, la nostra fonte energetica e di vita che regge il sistema in cui viviamo. Intuiamo già che Matto e Bagatto non sono molto distanti… e che non può esistere l’uno senza l’altro. Non esiste un principio senza una fine e dopo una fine c’è sempre un nuovo inizio.

Ma come può iniziare qualcosa da Zero se, quel Nulla, è davvero pieno di niente? E come si può iniziare da 1: se c’è già qualcosa allora dove sta il principio? Cosa c’è prima del principio? La nostra mente fa molta fatica ad immaginare questo “niente” ( se io penso o visualizzo il niente, questo comincia ad esistere e non è più il niente!) così come tanta fatica fa nell’immaginare il “tutto”, l’”infinito”, qualcosa che non ha un limite…

Se pensiamo a qualcosa di immensamente grande chissà perché ad un certo punto ne scorgiamo il bordo, ma allora oltre quel bordo prosegue qualcos’altro e quindi non siamo ancora nella “comprensione” dell’infinito. Può una mente umana, “finita” concepire qualcosa che va oltre la sua stessa definitezza e limite?

Mi spiace, ma non ho la risposta.

Così, visto che Principio e Fine sono due estremi così complessi e allo stesso tempo saldamente interconessi da farci venire il capogiro, e che questa battaglia non è la mia battaglia, e forse nemmeno la vostra, permettetemi di fare il “Bastian Contrario” (consiglio una breve lettura su WikiPedia del personaggio testè citato…) e di iniziare dalla fine degli arcani maggiori: dal Mondo, cioè dal numero 21 (21 ma non per tutti, lo sappiamo che il mondo è bello perché vario!!!) a cui è associato l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico: la lettera Tau.

In questa riflessione finirò con il dare per scontate molte cose, o meglio evito accuratamente di addentrarmici, perché l’esposizione richiederebbe parecchio tempo e molte pagine. Non accennerò all’albero della vita, ai sentieri che sono 22 come 22 sono le lettere ebraiche, e quindi gli arcani maggiori ecc. Per seguire il discorso che voglio fare, non è indispensabile. Spero di riuscire ad essere semplice, ma senza banalizzare.

Tau é una lettera molta diffusa, presente già nell’ebraico e nel greco antichi, oltre che nell’aramaico, nel latino, e non solo. La sua forma è una croce. Un asse orizzontale che poggia su uno verticale. Trascendenza e Immanenza che si incontrano.

La trascendenza, il divino, ci riesce immediato associarlo al numero 3, la trinità. L’immanenza, la manifestazione, richiama i quattro elementi (gli archetipi Acqua, Aria, Terra e Fuoco) e quindi al numero 4. Già, già, ma il Mondo è il 21… proviamo a scomporlo e ad osservare l’immagine dell’arcano, prendendo a prestito gli antichi tarocchi di Marsiglia.

Intanto 3×7=21, scomponendo in numeri primi.

Sul sette vi risparmio le innumerevoli associazioni e la notevole importanza (prometto che ci torneremo), limitiamoci a evidenziare che 3+4=7, per cui  3x(3+4)=21, ossia uno spirito e materia che si sommano e si replicano per tre volte…

Un arcano a più livelli, che al suo interno contiene gli assi portanti del 3 e del 4, a cui possiamo giungere, non solo come scomposizione in fattori, ma anche attraverso le somme teosofiche e le rappresentazioni simboliche all’interno dell’immagine.

 Mondo, arcano 21

 

Il numero 21, 2+1=3 e il 3 ci rimanda alla trinità, alla perfezione, all’Unità. Infatti è l’arcano che suggerisce il compimento, la realizzazione di qualcosa, del proprio percorso. Il successo. La completezza.

Quattro personaggi, 4, circondano l’immagine, associati ai quattro Evangelisti, e ai quattro elementi: il 4 ci rimanda alla tetraktis pitagorica e 1+2+3+4=10, 1+0=1 ecco che ritorna l’Unità.

Attraverso il 3 arriviamo all’1 compiendo un passaggio “irrazionale”,  mentre con l’ausilio del quattro si giunge all’1 in maniera “razionale”. Due mondi, infiniti, racchiusi in un Arcano.

 L’Unità è espressa sia dalla donna al centro dell’immagine ma anche dalla collana di alloro, dall’Ouroboros che circonda la figura centrale: non assomigliano all’1 e allo zero? Non trovate una connessione al Matto e al Bagatto?  Nel Mondo stanno racchiusi un fine ed un principio.

 

  

La posizione delle gambe ricorda un 4, mentre gli oggetti, di cui dispone questa figura svestita, sono 3. Racchiusa nel suo mondo, da una corona a forma di mandorla (anche questo spunto meriterebbe una trattazione a sé) notiamo che questa è composta di tre colori mentre due sono gli incroci (due X, due porte sigillate) sopra e sotto a ricordare due mondi, il sopra e il sotto ma anche il visibile e l’invisibile.
 

 In Genesi la separazione delle acque in superiori ed inferiori dà inizio alla creazione, nel senso della “manifestazione”. C’è un dentro e un fuori, ma non è così evidente quale sia il mondo reale e quello simbolico, ammesso che, tale distinzione, possa avere un senso in questo stato di completezza ed unitarietà.

Magicamente questo arcano, numero 21, che solitamente segna la fine del percorso, il traguardo del cavaliere alla ricerca del proprio Graal, ci appare come il contenitore privilegiato per l’avvio di ogni storia, forse per l’avvio della Storia… Ricominciamo da 21!

C’è una figura unica al centro, femminile forse, androgena può darsi, ha talismani ed amuleti, è pronta ad una nascita podalica in un nuovo mondo, è completa, racchiude in sé tutti gli elementi e le potenzialità necessarie. Ora manca solo il soffio, il suono, la musica, il “verbo” per poter iniziare il percorso… Allora alla prossima puntata, con il Giudizio, l’Angelo che suona la tromba, e che si fa sentire eccome, il numero 20, un vero terremoto… e capiremo perchè!

 La vostra OroStella,

OS!

 

numero 13

numero 13

 

Lo spazio per questo articolo era stato riservato totalmente al numero 13, in riferimento ad una conferenza tenuta da OroStella, non con questo alias ma poco importa, su “Numeri Amore e Astrologia” parafrasando un vecchio film, un cult, “Pane amore e fantasia”.

Invece quella conferenza, appena sarà sistemata la parte audio con i tagli opportuni, tenutasi il 13 ottobre 2011 per il ciclo di conferenze del Cida di Torino, vedrà una diversa collocazione, magari con una presentazione più appropriata…

Ma allora di che numero 13 vi parlerò in questa sede? Siamo ad Agosto, molti sono in vacanza, il caldo ottunde le meningi, … qualcosa di più leggero, semplice, spero… ma non garantisco.

Nell’articolo precedente (quello sulla Ruota) abbiamo fatto riferimento all’anno 2003 e al 2012 come a due anni che hanno delle similitudini: similitudini energetiche evidentemente, simboleggiate dalla vibrazione del numero 5 che è il numero che si ottiene sommando tutte le cifre che compongono l’anno: per il 2012 quindi 2+0+1+2=5.

Nulla abbiamo detto però sul significato di questo cinque. Prima di farlo, e lo si farà con l’aiuto provvidenziale degli Arcani Maggiori, complichiamoci un po’ la vita e visto che siamo in agosto, e che il mese è il numero 8 per il nostro calendario occidentale, perchè non servirci anche di questo indicatore? Fidatevi e prendete per buono quanto segue, tutti noi in questo mese, in questo anno siamo influenzati dal 5 e dall’8.

Il 5 è associato all’arcano del Papa mentre il numero 8 è associato alla Giustizia, si lo so, non per tutti imazzi di Tarocchi, ma io seguo questo filone di pensiero… se ne può discutere più avanti, gli argomenti e gli spunti per riempire questo sito davvero non mancano.

Allora l’anno 2012 è stimolato dal V arcano, che tra le tante cose suggerisce di cercare una mediazione tra le parti opposte, osservate tutto ciò che capita a livello internazionale per esempio. Papa, pontefice, farsi ponte… tra due fratelli magari che litigano.

Il mese invece vibra in risonanza con l’arcano VIII, la Giustizia: guardarsi dentro, cercare un equilibrio, un aggiustamento tra la mente e il cuore. Il cuore con la bilancia che soppesa imparzialmente e con amore, e suggerisce alla mente, qual è la retta via, mentre la mente una volta indirizzata correttamente e datogli l’obbiettivo, cercherà tra i suoi strumenti quello migliore per attuare un piano di risoluzione.

Se due persone collaborano, l’unione fa la forza, che cosa fanno? Sommano le loro energie, quindi un Papa + una Giustizia ci danno il numero 13… Al fatto che 5+8 fa 13, e dato il titolo dell’articolo, ci eravate già arrivati, vero?

Come, questo arcano che qualcuno troverà un po’ spaventoso, (la senza nome come preferisco chiamarla io, visto che la 13 non è l’ultimo arcano e quindi non è la fine, o la morte come la chiamano altri) può rappresentare l’elemento sinergico di 5 e 8, di Papa e Giustizia? Ci vuole grande volontà, grande equilibrio, decisione e chiarezza di visione per decidere che vanno fatti tagli e potature, che ciò che si sfronda va a fare humus per fertilizzare nuova terra…

C’è necessità di parsimonia, di re-distribuzione e di andare all’essenziale, a ciò che veramente conta. Una nuova cura anche alla Terra, intesa non solo come nostro corpo e anima, ma anche più semplicemente al nostro pianeta: più rispetto per l’ambiente, la casa in cui viviamo, questo piccolo, bellissimo, azzuro pianeta, vagante nello spazio. Bello e irreplicabile. Ecco l’essenzialità, il rigore, la determinazione della numero tredici.

Un ciclo nuovo a livello planetario: servono uomini e donne di buona volontà che siano ponte e mediazione tra i popoli, senso di giustizia e imparzialità.

C’è sempre una sfida. Nella sfida ci si confronta e allora il confronto/conflitto/sfida tra un Papa e una Giustizia sarà dato dalla differenza tra 8 e 5 ossia 8-5=3 l’Imperatrice. Volevate l’apocalisse del 2012, la fine di tutto e la profezia dei Maya? Io vi consegno una donna, l’Imperatrice, con un manto azzurro e una corona di stelle… andate a leggerla l’Apocalisse, per favore… L’Apocalisse è RIVELAZIONE.

Questo arcano si connette con la volontà celeste: la sfida consiste nell’allineamento delle azioni, con il verbo e il pensiero. Ciò che ho nella testa deve essere allineato e coerente con ciò che la bocca esprime e comunica al prossimo, e le azioni sono una logica conseguenza. Vanno combattute ipocrisia ed ignoranza: bella sfida!

Ma in quanti rispettiamo questo semplice meccanismo? Inutile dire quanto il numero 3 sia importante e ricorrente in filosofia e religione. Pensate alla trinità oppure al sillogismo aristotelico. Troppo complesso? Due cuori e una capanna, sono tre elementi, è più chiaro?

Questo caldo mese estivo, ci dà suggerimenti importanti e sfidanti: la sequenza 3, 5, 8, 13 … beh non vi ricorda la sequenza di Fibonacci? Il numero aureo? Pensavate solo alle vacanze? Vi suggerisco di pensare forte e chiaro…

Un abbraccio aureo da OroStella e dal numero 13, e last but not least, …  nella cabala ebraica la parola amore corrisponde al numero 13!

OS tarocchi marsigliesi, agosto 2012

 

aggiornato 7 agosto 2012

Ciao stelle!!!

Ciao stelle!!!

 

Nella notte tra il 4 e il 5 luglio è nata OroStella nella forma che voi state vedendo…

La notizia della messa in onda telematica mi arrivò esattamente alle 00.02 del 5 luglio via email, dal maghetto del web… allora decisi che il suo tema natale andava redatto con quella data e a quell’ora… anche se il “battesimo pubblico” avvenne qualche giorno dopo…

Allora rendo visibile adesso, con un po’ in ritardo, questo bel grafico, accompagnandolo con due splendidi tarocchi: la Stella e l’Eremita, due luci, una dall’alto e una dal proprio cuore, che guidano lungo il percorso questa piccola avventura.

 

Un grande trigono in case d’Aria, terza, settima e undicesima garantiscono grande forza e incisività nella comunicazione: bene, speriamo in buoni risultati nel prossimo futuro e anche in uno  scambio più attivo con chi per ora ci legge, e al massimo scrive qualche commento, chissà… Il Sole in quinta casa è sfidato da Urano e Plutone: l’innovazione e la trasmutazione, in bocca al lupo, allora!

OS

 

Alla scoperta di sè... l'Eremita trova la Stella

 

 

aggiornato il 30 luglio 2012