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Principio e Fine, due estremi che si toccano… ma noi ricominciamo da 21!

Principio e Fine, due estremi che si toccano… ma noi ricominciamo da 21!

 

Chi inizia un discorso sui Tarocchi solitamente, parte dall’arcano numero 1 il Bagatto. Molti altri invece preferiscono partire dal Matto, specie se considerano il Matto come l’arcano senza numero, ossia lo zero anziché il 22.

Ora lo Zero potremmo pensarlo come il Nulla piuttosto che il Caos primigenio, la potenza prima dell’atto iniziale, associabile invece al numero 1, quel punto geometrico, che segue lo zero che ha come simbolo un cerchio O. Un cerchio e un punto al centro ci rimandano al simbolo del Sole, la nostra fonte energetica e di vita che regge il sistema in cui viviamo. Intuiamo già che Matto e Bagatto non sono molto distanti… e che non può esistere l’uno senza l’altro. Non esiste un principio senza una fine e dopo una fine c’è sempre un nuovo inizio.

Ma come può iniziare qualcosa da Zero se, quel Nulla, è davvero pieno di niente? E come si può iniziare da 1: se c’è già qualcosa allora dove sta il principio? Cosa c’è prima del principio? La nostra mente fa molta fatica ad immaginare questo “niente” ( se io penso o visualizzo il niente, questo comincia ad esistere e non è più il niente!) così come tanta fatica fa nell’immaginare il “tutto”, l’”infinito”, qualcosa che non ha un limite…

Se pensiamo a qualcosa di immensamente grande chissà perché ad un certo punto ne scorgiamo il bordo, ma allora oltre quel bordo prosegue qualcos’altro e quindi non siamo ancora nella “comprensione” dell’infinito. Può una mente umana, “finita” concepire qualcosa che va oltre la sua stessa definitezza e limite?

Mi spiace, ma non ho la risposta.

Così, visto che Principio e Fine sono due estremi così complessi e allo stesso tempo saldamente interconessi da farci venire il capogiro, e che questa battaglia non è la mia battaglia, e forse nemmeno la vostra, permettetemi di fare il “Bastian Contrario” (consiglio una breve lettura su WikiPedia del personaggio testè citato…) e di iniziare dalla fine degli arcani maggiori: dal Mondo, cioè dal numero 21 (21 ma non per tutti, lo sappiamo che il mondo è bello perché vario!!!) a cui è associato l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico: la lettera Tau.

In questa riflessione finirò con il dare per scontate molte cose, o meglio evito accuratamente di addentrarmici, perché l’esposizione richiederebbe parecchio tempo e molte pagine. Non accennerò all’albero della vita, ai sentieri che sono 22 come 22 sono le lettere ebraiche, e quindi gli arcani maggiori ecc. Per seguire il discorso che voglio fare, non è indispensabile. Spero di riuscire ad essere semplice, ma senza banalizzare.

Tau é una lettera molta diffusa, presente già nell’ebraico e nel greco antichi, oltre che nell’aramaico, nel latino, e non solo. La sua forma è una croce. Un asse orizzontale che poggia su uno verticale. Trascendenza e Immanenza che si incontrano.

La trascendenza, il divino, ci riesce immediato associarlo al numero 3, la trinità. L’immanenza, la manifestazione, richiama i quattro elementi (gli archetipi Acqua, Aria, Terra e Fuoco) e quindi al numero 4. Già, già, ma il Mondo è il 21… proviamo a scomporlo e ad osservare l’immagine dell’arcano, prendendo a prestito gli antichi tarocchi di Marsiglia.

Intanto 3×7=21, scomponendo in numeri primi.

Sul sette vi risparmio le innumerevoli associazioni e la notevole importanza (prometto che ci torneremo), limitiamoci a evidenziare che 3+4=7, per cui  3x(3+4)=21, ossia uno spirito e materia che si sommano e si replicano per tre volte…

Un arcano a più livelli, che al suo interno contiene gli assi portanti del 3 e del 4, a cui possiamo giungere, non solo come scomposizione in fattori, ma anche attraverso le somme teosofiche e le rappresentazioni simboliche all’interno dell’immagine.

 Mondo, arcano 21

 

Il numero 21, 2+1=3 e il 3 ci rimanda alla trinità, alla perfezione, all’Unità. Infatti è l’arcano che suggerisce il compimento, la realizzazione di qualcosa, del proprio percorso. Il successo. La completezza.

Quattro personaggi, 4, circondano l’immagine, associati ai quattro Evangelisti, e ai quattro elementi: il 4 ci rimanda alla tetraktis pitagorica e 1+2+3+4=10, 1+0=1 ecco che ritorna l’Unità.

Attraverso il 3 arriviamo all’1 compiendo un passaggio “irrazionale”,  mentre con l’ausilio del quattro si giunge all’1 in maniera “razionale”. Due mondi, infiniti, racchiusi in un Arcano.

 L’Unità è espressa sia dalla donna al centro dell’immagine ma anche dalla collana di alloro, dall’Ouroboros che circonda la figura centrale: non assomigliano all’1 e allo zero? Non trovate una connessione al Matto e al Bagatto?  Nel Mondo stanno racchiusi un fine ed un principio.

 

  

La posizione delle gambe ricorda un 4, mentre gli oggetti, di cui dispone questa figura svestita, sono 3. Racchiusa nel suo mondo, da una corona a forma di mandorla (anche questo spunto meriterebbe una trattazione a sé) notiamo che questa è composta di tre colori mentre due sono gli incroci (due X, due porte sigillate) sopra e sotto a ricordare due mondi, il sopra e il sotto ma anche il visibile e l’invisibile.
 

 In Genesi la separazione delle acque in superiori ed inferiori dà inizio alla creazione, nel senso della “manifestazione”. C’è un dentro e un fuori, ma non è così evidente quale sia il mondo reale e quello simbolico, ammesso che, tale distinzione, possa avere un senso in questo stato di completezza ed unitarietà.

Magicamente questo arcano, numero 21, che solitamente segna la fine del percorso, il traguardo del cavaliere alla ricerca del proprio Graal, ci appare come il contenitore privilegiato per l’avvio di ogni storia, forse per l’avvio della Storia… Ricominciamo da 21!

C’è una figura unica al centro, femminile forse, androgena può darsi, ha talismani ed amuleti, è pronta ad una nascita podalica in un nuovo mondo, è completa, racchiude in sé tutti gli elementi e le potenzialità necessarie. Ora manca solo il soffio, il suono, la musica, il “verbo” per poter iniziare il percorso… Allora alla prossima puntata, con il Giudizio, l’Angelo che suona la tromba, e che si fa sentire eccome, il numero 20, un vero terremoto… e capiremo perchè!

 La vostra OroStella,

OS!