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… e il 2014??? Ce lo racconta Elena….

… e il 2014??? Ce lo racconta Elena….

 

Il 2014 è alle porte. Cosa ci dicono le stelle???

Giove si farà attendere fino a luglio per cambiare segno e portare le novità che tutti stiamo attendendo, ma piccoli segnali arriveranno prima di allora…

Nell’attesa che Orostella produca le consuete previsioni annuali, la nostra simpatica e spiritosa, nonchè arguta amica ed astrologa Elena Arfè, ci dona le sue previsioni astrali, segno per segno. Una dialettica accattivante e una impostazione grafica che potrà trasformare ogni singola previsione in un simpatico biglietto augurale da unire ai vostri doni natalizi o agli auguri personalizzati per i vostri cari e i vostri amici, virtualmente o su carta.

Approfitto di questo dono che Elena ci ha fatto e nel pubblicare, come allegati su questa pagina virtuale i 12 segni, Vi auguro un caloroso Buon Natale e un sereno 2014 pieno di idee, voglia di fare e piccoli grandi successi a Tutte e Tutti voi.

Un Abbraccio da OroStella

 

Cliccate sul vostro segno

01-ariete 2014        02_toro 2014            03_gemelli 2014      04-cancro 2014         05-leone 2014        06-vergine 2014

07-bilancia 2014   08-scorpione 2014   09-sagittario 2014   10-capricorno 2014   11_acquario 2014  12-pesci 2014

 

 

Riflessioni astrologiche

Riflessioni astrologiche

 

Dopo tanto cammino, formato da tanti piccoli passi del genere umano, nella filosofia come nella scienza, e dopo tante innovazioni tecnologiche, che hanno moltiplicato in maniera esponenziale le informazioni, in cui più che navigare talvolta finiamo per affogare, forse è giunto il momento di fermarsi un’attimo, dopo tanta spinta accelerativa, e provare a fare il resumè della situazione.

Chi da tanti anni studia o tratta temi come l’Astrologia, è ormai talmente impregnato della materia da non ricordare bene da dove sia partito, qual è stato l’approccio iniziale allo studio, se ha seguito un metodo o filo conduttore in particolare.

Qualcuno è stato più fortunato ed ha iniziato ordinatamente, qualcuno afferrando il primo bandolo a disposizione e mano mano ha intessuto la propria tela di conoscenza.

Chi si è avvicinato con un manuale ha spesso chiesto ma da quale testo, da quale autore è meglio iniziare? Ricevendo i più svariati consigli.

Già, da qualche parte è bene iniziare, ma il manuale per forza di cose deve essere talmente semplice, immediato e cominciare a passare le prime infomazioni utili, in forma didattica, che quasi mai (ho messo il quasi perché magari mi è sfuggito qualche testo che invece lo fa… ma non me ne viene in mente nessuno ahimè!) si inizia da un bel disegno che rappresenti il sistema solare con i pianeti che finora sono stati rintracciati e poi si completi con una sintetica e semplice tabella sinottica che includa il simbolo planetario, e la spiegazione di questi simboli composti a loro volta di parti elementari  ciascuna delle quali racchiude significati profondi.

Come si fa ad insegnare a leggere e scrivere se non si parte dall’alfabeto? Sì, i metodi sono tanti, vari gli approcci all’apprendimento, ma, prima o poi, se si vuole comprendere appieno il significato dell’Astrologia (aster logos, è il discorso sugli astri) ed essere autonomi nelle interpretazioni e nella comprensione profonda del simbolo, portatore di senso, senza dipendere da chiavi di lettura date da altri che sono arrivati a tali conclusioni (giuste, sbagliate, più o meno corrette o aderenti al vero) occorre risalire alla fonte, ri-leggere il linguaggio cifrato dei glifi e ri-appropriarsi del senso originario.

Il linguaggio degli astri è composto di un alfabeto cifrato, fatto di lettere ma anche di numeri…

Numeri: il linguaggio divino.

                          (to be continued)

OroStella

 

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.

La quadratura del cerchio: 17 agosto 2013, astri e numeri per un passaggio importante.
 
Cu nasci tunnu un’ pò moriri quadratu
           (antico detto siculo… e non solo…)

 

La grande sfida della quadratura del cerchio, questa volta, toccherà ai quattro pianeti in sosta nei diversi quattro angoli del cerchio dello Zodiaco: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Per qualche settimana, dal 17 agosto, tenteranno un’impresa importante con l’ingresso del pianeta Venere nel segno della Bilancia. Il pianeta dell’Amore e dell’Armonia si posiziona proprio in uno dei segni in cui ha il domicilio.

 

Tema Astrale 17-8-2013

fig.1

É ormai da qualche anno che due pezzi da novanta del nostro Cielo, astronomico e zodiacale, come Plutone e Urano, si fronteggiano: in realtà si “quadrano” dal momento che si trovano a 90 gradi di distanza. I momenti più critici sono già stati vissuti nel periodo in cui Saturno si posizionava sui gradi della Bilancia unendosi nella diatriba: quante questioni politiche, sociali ed economiche finanziare, a livello mondiale sono state alla ribalta e ancora non si sono quietate.

Le lancette astronomiche ci stanno portando verso la direzione della risalita, Giove pianeta della “grande fortuna” (Fortuna Major) per un anno intero sosterà nel segno del Cancro, segno zodiacale che si posiziona con i suoi 0 gradi al Solstizio Estivo, il massimo della durata della luce, e terminerà la lunga gestazione di una nuova era, fino alla “nascita simbolica” nel segno del Leone, il prossimo anno, 2014.

Intanto un assaggio, e un periodo di riflessione e concentrazione importante per tutta l’umanità, grazie al contributo di Venere, la piccola fortuna (Fortuna Minor), che completa il “quadrato stellare” dal segno della Bilancia, sottoponendo questioni di valore, di relazione e di armonia e rispetto reciproco tra la gente di ogni luogo e cultura. Uno specchio importante per decidere quali opzioni scegliere per un futuro migliore. Dove migliore non è riferito ad un solo indicatore, ma all’insieme delle condizioni necessarie per avere un futuro degno di questo nome.

Giove e Venere, pianeti considerati “benefici” dalla Astrologia Tradizionale, possono fungere da orientatori per operare quelle trasformazioni (Plutone) e quelle innovazioni (Urano) necessarie ad un nuovo equilibrio tra esseri umani e tutti gli altri esseri viventi e il nostro pianeta, la nostra Gaia.

Giove, con i suoi influssi, funge da lente di ingrandimento, permettendo una visione allargata su un possibile futuro aumentando la possibilità di scelta; Venere richiede scelte equilibrate, rispetto tra le parti, indica una via verso il benessere psicofisico naturale e spirituale.

Abbiamo la possibilità di sintonizzarci con questi suggerimenti e sufficiente libero arbitrio per scegliere da che parte stare…

E, se una intuizione “funziona”, attraverso un sistema di lettura, come quello astrologico, allora anche altri sistemi “devono” condurre verso analoghe interpretazioni. Cosa ci suggeriscono I numeri?  Cosa si cela dietro alla data del 17 agosto 2013?

Eccovi lo schema del Referenziale di Nascita, del giorno in questione, analizziamolo insieme.

 

Ref-NASC_gg_17082013

fig.2

Il cuore dello schema contiene il valore numerico 1, Il Bagatto: porta di ingresso di questo sistema un arcano che suggerisce Unità, ma anche Inizio, Novità, nuova Partenza e Potenzialità. L’asse orizzontale inizia con un numero 9, l’Eremita: maestro spirituale, ma soprattutto maestro grazie all’esperienza personale, numero (nel sistema decimale) che è anche massima cifra a nostra disposizione: dalla completezza dell’esperienza fatta, rilanciare verso quell’Uno che ci si prospetta dinanzi, un nuovo ciclo.

Dal 9 verso l’1 attraverso due numeri 8, Giustizia, da intendersi come riequilibrio, aggiustamento tra razionalità ed emotività. Un doppio “shakeramento” per essere certi di aver preso in considerazione ogni aspetto e aver ascoltato mente e cuore dando diritto di replica per potersi intendere davvero. Quindi una numero 13, la “senza nome” che con la sua falce ripulisce e prepara un fertile terreno adatto alla trasformazione e ri-nascita di prodotti e forme nuove.

 

Ma osserviamo bene lo schema: tre sono le caselle ricorperte dall’arcano numero 13. La purificazione e semina deve avvenire su tre livelli: inconscio/interiore, razionale/pratico e conscio/spirituale. Solo passando attraverso questo anello di tre numeri 13 si può arrivare al bersaglio, al cuore contenente quel Bagatto, quel numero 1, che è un nuovo principio o un “uomo rinnovato/rinato”. Credo che i suggerimenti numerologici si sposino in ottimo accordo con la musica celeste dei nostri pianeti.

La numero 21, il fondamento dello schema, la pietra angolare, corrisponde al Mondo, arcano che senza tanti sofismi, tra i tanti significati, possiamo associare alla nostra Terra, ed anche ad un ciclo compiuto che punta (nel fare scopa 1+21=22, 22 quanti sono gli Arcani Maggiori) direttamente all’Uno, il nuovo, il ricominciare su di un altro piano.

Il faro dello schema, la posizione più alta, contiene un numero 10, la Ruota: cambiamento, ciclo innovativo: questo è proprio la Luce che ci deve guidare, attraverso quel numero 17, la Stella, così si presenta questo giorno, con una Stella simbolo di verità nuda ma anche di Armonia tra tutti gli esseri del Creato: animali, vegetali e minerali. E per completare l’asse verticale, la numero 6, l’Innamorato nella posizione del mentale: pensare con il cuore, ascoltare con il cuore, comunicare con il cuore…

Mancano solo due posizioni all’appello, la posizione “risorsa” con il numero 7, il Carro e la posizione “sfida” con il numero 2, la Papessa.

La risorsa, il Carro, invita a muoversi, ad essere responsabili del proprio agire, a non delegare, semmai a farlo ma con consapevolezza e vigilanza, in ogni caso a creare strade nuove se non esistono, sapendo di potersi affidare e fidare di ciò che il destino ci riserva (determinismo e libero arbitrio due facce della stessa medaglia).

La sfida, la Papessa, il mondo femmininile, ma anche il nostro habitat, tutto ciò che ha a che fare con creatività, maternità genitura in genere. Maggiore rispetto per la vita ed il vivente. La natura crea, ci nutre, ma la mancanza di rispetto per la natura è un boomerang che ci si ritorce contro.

Astri e Numeri hanno parlato, adesso tocca a tutti noi.

 

OroStella

 

 

 

 

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

Inno all’amore… e il guanto verde!!!

 

 

I Tarocchi, le loro immagini e i loro colori, non finiscono mai di stupirci, ma soprattutto non smettono mai di rivelarci particolari che connettono i vari arcani in un inesauribile racconto, fonte di mille trame ed insegnamenti.

Per questo non dobbiamo accontentarci di osservare le immagini pittoriche di un singolo mazzo, specie se ci riferiamo a quelli più antichi, ma siamo invitati a mettere sotto la lente di ingrandimento della nostra curiosità i dettagli, apparentemente più insignificanti,  e procedere ad un  confronto tra una lama e l’altra, alla ricerca più accurata del messaggio e del suo senso.

Nella carta dell’Innamorato, la numero SEI, ritroviamo i valori dell’amor cortese: quanta eleganza in questa immagine e com’è ardita ed eloquente la dama nel porgere la mano svestita dal suo guanto, ponendola così al contatto diretto di colui a cui sta donando il proprio cuore e al quale, con tutta probabilità, finirà con il concedere i propri favori.

 

 

L’angelo, Cupido, è bendato, perché si sa l’amore è cieco, forse pudico, o semplicemente vede oltre la trama della semplice esperienza umana qualcosa che va oltre, verso lo schema, il disegno più grande del nostro esperire.

La simbologia del guanto rimanda significati di ricchezza e nobiltà. E’ pur vero che per certi lavori manuali ci si protegge con i guanti, ma occorre rinviare all’epoca raffigurata nell’immagine per riscontrare significati altri.

E per ciò che concerne il colore verde, è uno dei colori associati al quarto chakra, quello del cuore, ed è anche il colore complementare del rosso, colore sanguigno e carnale, a cui l’amor cortese aggiunge, “complementa e completa”, attraverso il verde, la parte più nobile e spirituale, stabilendo un’armonia ed un equilibrio perfetti che solo all’Amore, con la A maiuscola, appartiene.

Osserviamo il particolare del guanto nell’immagine…

 

 

Ma, dove abbiamo già visto questi guanti verdi?????

Nell’arcano numero TRE, L’imperatrice, la Regina delle regine…….

 

 

Perché ogni donna è Regina quando scocca la scintilla dell’Amore.

 

 

E per ogni uomo innamorato, la propria dama, la propria donna, è la Regina del proprio cuore. Ecco svelato un piccolo “arcano” all’interno dell’iconografia di questo stupendo mazzzo di carte medievale.

 

OroStella

 

 

 

 

 

Dal 13-3-13… al 31-3-13, e i numeri stanno a guardare…..

Dal 13-3-13… al 31-3-13, e i numeri stanno a guardare…..
 
“Ecco:  io vi mando come pecore  in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti e
 semplici come le colombe”.
(Matteo 10,16)

Nel Cielo della notte tra il 12 e il 13 marzo, Marte, simbolo della forza, nel mito signore della guerra ma anticamente anche protettore della natura e della vegetazione, che attacca per difendere il proprio territorio, fa il suo passaggio dal segno dei Pesci ed entra nel segno dell’Ariete. Entra a casa propria, lì nei gradi arietini il pianeta rosso secondo l’Astrologia ha il proprio domicilio.

Chissà quanti, sensibili ai passaggi planetari, specie di Luna o Marte, hanno dormito poco e male in questa notte ricca di fermenti…

La prima domanda sorge spontanea, Marte entra a casa propria, ci sono altri pianeti nel cielo che sostano nel proprio segno? Quali sono i rapporti di forza nel cosmo?

Da tempo anche Nettuno si trova nel segno dei Pesci, proprio nel domicilio che gli appartiene: Marte pianeta dell’azione e Nettuno pianeta degli alti ideali. Ecco i protagonisti del momento attuale.

Una seconda domanda allora aleggia: la ricorrenza numerica del giorno ci racconta qualcosa di più immediato? Osserviamo la carta numerologica del giorno secondo lo schema del Referenziale di Nascita:

 

Schema giorno habemus papam

Schema ref nas 13-3-2013

 

Il tema del giorno è molto ricco di spunti, andiamo con ordine e tenete a portata di mano un mazzo di Tarocchi per le immagini, possibilmente l’antico tarocco di Marsiglia ma anche i Tarocchi del Wirth.

Ci sono tre numeri 3, ossia tre volte si presenta l’arcano dell’Imperatrice (anello di Imperatrice). Sappiamo diverse cose sul messaggio che ispira, intanto coerenza tra tre funzioni basilari cioè la parola, il pensiero e l’azione: dico ciò che penso, faccio ciò che dico e penso ciò che faccio. Ribadito per tre volte significa che questa coerenza dovrà svilupparsi sia sul piano materiale, sia su quello dell’anima e ancora più in alto, sul piano spirituale.

Ci sono simboli che arricchiscono il tarocco dell’Imperatrice, secondo il Wirth: le stelle come corona, il manto azzurro, ecc. Questi ci rimandano all’immagine descritta nei primi versi dell’Apocalisse… niente paura, ricordate? Apocalisse significa rivelazione…

E nella posizione del PROGETTO SPIRITUALE si trova l’arcano 19, il Sole. Simbolo di fratellanza, i bambini sotto il sole comunicano con il cuore: è il cuore che deve parlare più che la mente (che mente!).

Quando due arcani danno come somma 22 (MATTO “nascosto”), si dice che tra i due c’è una connessione energetica forte, un fluido che scorre senza intoppi, un circuito in cui l’energia gira: si accende una lamapdina…  Cominciamo a scorgerne tre.

Un PROGETTO SPIRITUALE di fratellanza (Sole) che si connette con la posizione di SFIDA  (prima Imperatrice, primo Matto nascosto), con la posizione della QUETE DU GRAAL,il viaggio dell’eroe alla ricerca del Graal, cioè di se’ stesso della propria essenza, della scintilla divina, (seconda Imperatrice, secondo Matto) e una delle posizioni più problematiche, una seconda sfida in un certo senso,  quella del Determinismo/LIBERO ARBITRIO (terza Imperatrice, terzo Matto).

Osservando attentamente, scoviamo un altro Matto “nascosto” dato dall’arcano 16 (CasaDio) e dall’arcano 6 (Innamorato) questa coppia indica una trasformazione molto forte, da condizione umana a cristica. Più semplicemente, il pensiero umano (vista la posizione della numero 6) che si connette con la potenzialità delle proprie risorse che si trovano nella CasaDio: che è anche capacità di risorgere dalle ceneri, ristrutturare, riorganizzare, ricostruire dopo il crollo della Torre di Babele…

Ma tutto questo dispiegamento di forze e risorse per fare cosa, qual è l’ordine del giorno?

Nel cuore dello schema (posizione 13) c’è l’arcano 15, il Diavolo: il Potere, la prova prima della conquista del Graal, superare gli egoismi, le dipendenze e gli asservimenti. Uccidere il Drago. Piegare le forze negative per un progetto spirtuale illuminato… La 19 e la 15 si fronteggiano agli estremi della linea orizzontale…

Per stare al di sopra delle parti, stando in equilibrio, percorriamo la via di mezzo,  osserviamo il passato e il futuro tracciato nello schema partendo dal basso, Arcano 12 l’Appeso, e risalendo fino all’arcano 5, il Papa, nella posizione del Faro.

L’arcano 12 è la posizione del mistico, di colui che guarda con altri occhi oltre la mondanità, si capovolge, perde (o semina) le monete dalle tasche, si spoglia e abbandona la ricchezza: l’Appeso si riferisce all’archetipo associato a San Francesco…

Attraverso la numero 6, il pensiero umano, la scelta, scegliere la via del cuore, scegliere di essere se stessi, autentici, si giunge all’arcano 8, la Giustizia. Questo arcano chiede allineamneto tra mente e cuore: l’Appeso si è capovolto affinchè il sangue dal cuore giungesse alla testa per portargli il vero messaggio. La Giustizia è giustezza, allineamento con il verbo divino, è saper guardare dentro di sé per accettare, accogliere se stessi e quindi gli altri. Valori di integrazione.

Solo attraverso il PASSAGGIO OBBLIGATO (al crocevia dello schema) con la numero 8, conquistata la consapevolezza, si sarà in grado di fare quella pulizia necessaria per sfrondare il superfluo, per trattenere le cose essenziali (13, in ebraico la somma delle lettere che formano la parola amore fa TREDICI! Serve altro oltre all’Amore?).

Di numeri 13 ce ne sono due: sulla verticale, sopra la 8: come si presenta il momento e nella posizione a destra a lato della 8: come fare ciò che si deve fare. La doppia enfasi non lascia spazio al dubbio: pulizia ed azione netta immediate.

Proseguiamo sulla verticale, e arriviamo al FARO, dove si colloca l’arcano numero 5, il Papa. Papa è pontefice, colui che si fa “ponte”: certamente è un momento in cui occorre trovare nuovo collante, nuove aperture, altre vie di comunicazione dopo aver ripulito dalle chiacchiere e dalla confusione generata anche dalle troppe e contrastanti voci nonché dalle mistificazioni.

Ci è rimasto un ultimo arcano, normalmente si definisce la posizione dove si trova il tarocco 22, il Matto, la posizione umorale, l’atmosfera del momento: 22 allora può essere smarrimento (Matto come folle) o desiderio di libertà ed autenticità (Matto come saggio).

Ma questo arcano ci dice qualcosa di più in questo caso. Infatti anche se le cifre del 22, 2+2 danno 4, esattamente come 13, 1+3=4 (la 13 della posizione c4 dello schema), i due numeri non sono coindidenti in queste due posizioni, cosa che invece capita spessissimo nell’elaborare questo tipo di schema.

Allora in questo caso il 22 è un segnale in più da osservare: pulizia e cambiamento vanno perseguiti ma nel rispetto della libertà e della condivisione come questo arcano, simbolo di indipendenza da schemi precostituiti e da vie a senso unico, richiede.

Sappiamo tutti che il 13 marzo c’è stato l’“habemus papam”, inutile sottolineare le numerose coincidenze numerologiche con l’evento, i messaggi e i segnali di questa carta numerologica, ma interessante sarà analizzare gli schemi degli ultimi quattro papi per cercare analogie, differenze e connessioni numerologiche.

Un’ultima altra domanda, la terza, fa capolino: il 31-3-13, che è una data palindroma, cosa ci riserva? Convaliderà l’indirizzamento preso? Questa data a specchio su cosa ci farà riflettere?

Per gli appassionati di curiosità, il 2013 ci riserva ovviamente per 12 volte delle date simmetriche con 13-mese-13 ma solo 7 date palindrome, cioè tante quanti sono i mesi di 31 giorni. Dopo il 2013 occorrerà attendere qualche anno prima di rivedere delle date a specchio.

A presto con nuove considerazioni numerologiche.

OroStella

 

Numerologia & Astrologia

Numerologia & Astrologia

 

Numerologia e Astrologia, che hanno applicazioni differenti, sono due scienze sacre così lontane?

Possiedono un denominatore comune? Quale? L’osservazione celeste, simboli, geometria e matematica pitagorica avvicinano vertiginosamente queste due discipline, mentre il “NUMERO” è la fonte, la madre comune.

Per soddisfare le richieste di alcuni partecipanti alla conferenza del CIDA del 23 gennaio, si pubblicano in allegato le slide della presentazione e si coglie l’occasione per ringraziare l’organizzazione e la gentilissima Elena Arfè.

 OroStella

 

allegato, scaricabile  PDF  >>     Numerologia-Astrologia_conf_23gen2013_allegatoPubblic

 

Gli Elementi – 4.L’Aria

Gli Elementi – 4.L’Aria
 
“Eccomi a brandire le stelle gettando l’ancora
e proclamandomi re dei venti”
(Adonis, “Il re dei venti”)
 

 

L’Aria è l’elemento più sottile, impalpabile, trasparente, invisibile e allo stesso tempo il più avvolgente, vitale e profondamente penetrante.

 E’ l’elemento che permette la funzione di scambio per eccellenza. Solitamente pensiamo alla respirazione, a quella umana in particolare, come ad una attività in due tempi: inspirazione, immettiamo aria all’interno, espirazione, espelliamo l’aria dai polmoni.

Tra queste due fasi c’è una terza, importantissima, nella quale avviene un processo biochimico in cui il metabolismo energetico consuma ossigeno (presente nell’aria immessa) e produce uno scarto: l’anidride carbonica.

 L’ossigeno “catturato” dal sangue arriva fino alla cellula più remota del nostro sistema vivente. L’anidride carbonica, grazie anche al movimento muscolare, viene espulsa e riemessa in circolazione all’esterno del corpo.

 Oltre allo scambio interno individuale, come tanti piccoli mantici, noi esseri umani, la fauna e la flora, introduciamo, assorbiamo e poi soffiamo fuori di noi l’aria… tutti insieme scambiandocela: avviene quindi anche uno scambio verso l’esterno nel collettivo.

 Questo elemento, che spesso nemmeno consideriamo con consapevolezza, istante per istante, ci avvolge, ci unisce e ci compenetra allo stesso tempo, passando di corpo in corpo da un essere vivente all’altro. Respiriamo l’aria che i nostri simili, e tutte le creature e la vegetazione compresa, condividono vivendo su questo stesso pianeta. È uno scambio intimo, molto profondo e potentemente vitale.

 Tramite l’aria, la nostra pelle è a contatto con l’intero sistema terrestre, e così pure gli organi interni. Scambiamo atomi di gas prezioso con il fiore che abbiamo davanti, così come con ogni altro essere umano, anche quello che ci può apparire più estraneo e più distante in questo globo terrestre.

 Il respiro della Terra è un unico grande respiro e come un grande abbraccio avvolge e connette ogni razza e ogni essere vivente, non solo ma anche ogni oggetto, pietra e sostanza che è racchiusa nell’atmosfera.

 Atmosfera: una magica parola, formata dal termine sfera, facilmente comprensibile, e atmo, dal greco esalazione, vapore, fiato, respiro, soffio, vento…

 

ARIA

 

 

Ma allontanandoci dal nostro eurocentrismo, atmo si può ricondurre ad atman, un termine sanscrito, di genere maschile, che indica essenza o soffio vitale. Comrendiamo allora perché all’elemento Aria sono associati, oltre ai concetti di comunicazione e scambio, anche concetti astratti come il pensiero e più spirituali come l’anima, lo spirito, il soffio vitale e l’essenza

 Questo straordinario elemento, che ci avvolge e compenetra, allo stesso tempo ci separa, inframmezzando una sottile distanza tra un corpo e l’altro. Come una pellicola invisibile ci “impacchetta” e protegge dalla ruvidità della terra, dalla liquidità dell’acqua e dal calore del fuoco. Unisce e divide, racchiude e separa, connette e disconnette.

L’aria riempie quindi tutti gli spazi lasciati liberi dagli altri elementi e si insinua fin nel più piccolo interstizio. Per questo quando ci si riferisce all’elemento Aria, archetipicamente parlando, si fa immediatamente riferimento al concetto di comunicazione (è infatti l’ente che collega tutto e tutti, che mette in com-unione) e di conseguenza ci rinvia ad un altro concetto importante: il linguaggio, connesso ovviamente a quello di pensiero, di mentale fino a portarci un po’ più in là al concetto di idea e all’astrazione.

 Tornando alla cognizione pratica che abbiamo dell’aria, e alla sua apparente inconsistenza,  solitamente non riflettiamo abbastanza su quanto sia in realtà forte e, tal volta, dirompente.

 Quanti di noi, da bambini hanno fatto l’esperimento di riempire un bicchiere d’acqua, e dopo averlo chiuso appoggiando sopra un cartoncino sono rimasti a bocca aperta, stupiti, perché il bicchiere non si svuotava? La pressione dell’aria per un piccolo tempo riesce a tenere bloccato il cartoncino e l’acqua seppure più pesante dell’aria non si rovescia.

L’Aria possiede una sua forza che non riusciamo a dimensionare facilmente.

 Ma l’immagine più immediata, che ci può venire in mente, è forse quella del vento di cui tutti, in qualche misura, abbiamo fatto esperienza. E poi, per conoscenza diretta o indiretta, pensiamo alla violenza che si scatena in presenza di un uragano o di un tornado.

 Il vento gonfia le vele delle imbarcazioni, fa ruotare le pale dei mulini a vento o la girandola sul balcone. L’Aria è movimento: il vento è energia cinetica che può essere trasformata in altri tipi di energia, per esempio in elettricità.

 Prima ancora, più lontano nel tempo, l’essere umano ha utilizzato l’aria/il vento, in combinazione con il calore del sole o con l’azione del sale, per essicare cibi e permetterne la conservazione dando una svolta significativa nell’organizzazione, e nello sviluppo, della civiltà come oggi la conosciamo.

 Un altro bellissimo esempio, ed immagine, è proprio dato dal ciclo naturale lella lavorazione del sale. Nelle saline: l’acqua del mare, messa ad evaporare grazie all’azione del calore del sole ed all’effetto prosciugante del vento, scompare lasciando a brillare piccole montagnole di granelli di sale. Acqua, Fuoco, Aria e Terra in azione per produrre un elemento costitutivo del nostro corpo e importante nella nostra alimentazione per un buon funzionamento.

 L’aria asciuga i nostri indumenti bagnati. Correnti d’aria fredda e calda avvolgono il pianeta, generando corpi nuvolosi e piogge, armonizzando e mitigando la temperatura, rendendolo così abitabile. L’Aria  non solo mitiga il calore del sole ma ne filtra anche le radiazioni proteggendo così i nostri corpi.

 L’aria trasporta i profumi e, sempre l’aria, trasporta i suoni: come potrebbe l’amato recitare i propri versi a colei che ha catturato il proprio cuore?

 Ecco un altro elemento, che come l’acqua del nostro piccolo grande pianeta, va preservato, curato, ripulito e mantenuto tale per la salvaguardia del nostra amata Gaia e della nostra stessa vita, presente, e delle future generazioni.

 Nelle nuvole che corrono in cielo, nei vapori acquei, nella loro forma, consistenza, altezza,  gli antichi saggi leggevano presagi. Più prosaicamente, l’occhio del contadino, ancora oggi, distingue tra le nuvole cariche di pioggia, di neve o di grandine.

 In che modo l’archetipo Aria si esprime a livello di elemento e come si diversifica nei Segni e nelle Case dello Zodiaco?

 Dal punto di vista astro-psicologico, junghiano, l’Aria è collegata alla funzione pensiero.

 I Gemelli, la Bilancia e l’Acquario sono i cosiddetti segni d’Aria, e le Case corrispondenti, e cosignificanti, sono rispettivamente la Terza, la Settima e l’Undicesima.

 In Casa terza la mente impara a discernere, è qui che il bambino comincia la lallazione ed è sempre in questa area dello schema zodiacale che riconosciamo il movimento. Quindi nel caso di un bambino riscontriamo i suoi primi passi, a partire dal movimento a gattoni.

In generale piccoli viaggi, lettere, comunicati e studi inferiori si possono analizzare in questa porzione del tema natale di un qualunque soggetto. Come nell’esempio della respirazione questa è la prima fase, l’inspirazione: quella in cui impariamo qualcosa per noi stessi, è la fase interna, singola, di apprendimento e di sperimentazione di sé. (Governo di Mercurio).

 La Casa settima è la fase intermedia, quella dello scambio vero e proprio: qui l’Io incontra un Tu, è la casa della relazione interpersonale, del rispecchiarsi nell’altro, del contratto e del patto tra due, quindi per traslazione del matrimonio in genere. Nella relazione, gli scambi comportano una modificazione, di visuale, di pensiero, di scoperta di sé attraverso l’altro. Non si è più gli stessi anche se in apparenza nulla è mutato, o forse si è davvero se stessi perché lo si è scoperto e se ne è presa coscienza. (Governo di Venere).

 La Casa undicesima è corrispondente alla terza fase: vi va all’esterno, si comunica in senso più vasto ed allargato. Casa delle associazioni e del concetto di società, ma anche di individuo, unico ed irripetibile, facente parte di un sistema più vasto. Di conseguenza qui ci sono le relazioni più aperte e numerose per cui si definisce anche casa delle amicizie della socialità. L’interconnessione qui è così elevata che in un mondo come quello attuale si fa corrispondere a questa Casa tutto ciò che è legato alla comunicazione tecnologica, social-network compresi. (Governo di Urano).

 L’Aria del segno dei Gemelli è aria frizzante, giovanile, mercuriale, birichina e curiosa. È la parola acuta, magari tagliente, talvolta maldestra perché è un eterno sperimentare. Qualche volta ingenua, come la parola di un bambino, schietta e trasparente, oppure un po’ bugiarda ma talmente evidente che non può riuscire subdola. 

 L’Aria della Bilancia zodiacale è il distacco, ma non la distanza, che permette di osservare dal di fuori le cose, le parti magari controverse, per trovare più facilmente accordo ed armonia. È ricerca di equilibrio, giustezza e centratura. È aria calma, dalla temperatura mite, che mira al benessere reciproco. È l’unione delle parti senza fusione, è proprio l’aria che sa unire e connettere per contatto senza amalgamare le differenze.

Infine, quella dell’Acquario è un’aria che solleva quella polvere che ricopre le vere forme, quella polvere che nega la verità. Che scolpisce la pietra più dura, che può piegare dolcemente i fili d’erba o che sa strappare, con violenza, dalle radici i tronchi più vecchi e rinsecchiti. E’ l’aria che non conosce mezze misure, che sbatte in faccia le cose come stanno. È l’aria che non sopporta le ante accostate e i cancelli chiusi. Passa attraverso le cose, i pensieri, la storia ed il tempo. È l’aria che pensa in grande e che, guardando in avanti, si volge perennemente al futuro.

OroStella

 

Gli Elementi – 3.L’Acqua

Gli Elementi – 3.L’Acqua
 
 
”Colta nella prospettiva della sua profondità,
una materia è proprio il principio  che può essere
indifferente alle forme.”
Gaston Bachelard

 

 

Si premette, per maggiore comprensione e chiarezza verso chi legge, che ci si riferirà all’acqua come l’elemento che tutti conosciamo con la lettera iniziale minuscola e all’Acqua come archetipo con la A maiuscola. 

L’acqua è la sostanza più diffusa sul nostro pianeta e possiede delle caratteristiche chimiche e fisiche veramente peculiari e particolari. 

La sua molecola, H2O, è composta da due componenti: l’idrogeno e l’ossigeno. Due gas (appartenenti all’ archetipo Aria) che combinati tra loro formano l’acqua (appartenente all’archetipo Acqua, ovviamente!). 

Non solo, l’idrogeno è un combustibile e l’ossigeno un comburente, insomma una miscela che d’acchito ci fa pensare a qualcosa di “esplosivo”. 

É una sostanza che per struttura molecolare è bipolare a causa della differenza di elettronegatività degli atomi di ossigeno e di idrogeno, e i suoi elettroni “liberi” sul livello più alto dello molecola si sganciano e scambiano facilmente per combinarsi vicendevolmente con un’altra molecola d’acqua in un moto incessante. 

Ed è proprio questa “danza” di elettroni, nel trasferimento da una molecola d’acqua all’altra, che rende questa sostanza liquida, fluida, con una forte capacità solvente, e tante altre caratteristiche molto particolari come quella di possedere una densità inferiore allo stato solido rispetto allo stato fluido, ecc.

Cosa c’è di più elementare e semplice dell’acqua e quanto misteriosa ed affascinante si mostra ai nostri occhi quando la si osserva cosi da vicino nel micro. 

L’acqua possiede quindi funzioni solventi, purificanti, ripulenti. Non sorprende quindi il suo uso rituale, come per esempio nel battesimo, o allungando la nostra visuale fino alle rive del fiume Gange, nella ritualità dell’immersione totale del corpo nell’acqua.  

L’energia che si può produrre grazie all’acqua è veramente notevole, e forse non abbiamo ancora scoperto tutto. Intanto basti pensare quando, per forza di gravità, l’acqua precipita da una cascata e a quanto energia si sprigiona; con l’ingegno umano è stato possibile trasformare tale potenza in elettricità.

Oppure con l’apporto di calore, la produzione di vapore sia trasformata in energia cinetica. Funzionavano così le prime locomotive. 

L’utilizzo e impiego di questa meravigliosa sostanza è variegato e molteplice. Le prime misurazioni del tempo si effettuavano facendo scorrere dell’acqua per riempire dei contenitori, così ad esempio veniva dato lo stesso tempo a due oratori in una disputa, misurandolo in quantità d’acqua. Da qui viene la locuzione “scorrere del tempo”. 

 

 

Mille impieghi, per soddisfare i bisogni primari, quelli culturali, metafisici e religiosi. Grazie alla duttilità e alle varie forme sotto cui si presenta questo elemento: mare, lago, fiume, ghiacciaio, neve, pioggia, grandine, vapore e nuvole. 

A prima vista l’Acqua è nemica del Fuoco. Questi due elementi invece, tenuti alla giusta distanza collaborano senza annientarsi e creano vita. Il bambino cresce dentro la mamma protetto dal liquido amniotico e riscaldato dal calore del suo corpo. 

E come esprime molto bene, con chiarezza e semplicità, Omraam Mikhael Aivanhov nel libro “Le rivelazioni del fuoco e dell’acqua”, questi due elementi visti su un piano spirituale corrispondono alla saggezza e all’amore. E mentre il Fuoco esprime una energia di tipo Yang, l’Acqua è invece Yin. Principio maschile e femminile, i principi della creazione. 

Siamo ovviamente di nuovo di fronte ad un principio, l’Acqua, che in quanto archetipo prenderà, secondo il sistema di riferimento, una forma tangibile ogni volta differente ai sensi dell’essere umano che osserva.  

Riconosceremo il principio Acqua, talvolta nell’amore, a volte in un atteggiamento di adattabilità e di servizio, o in principi purificanti e fluidificanti. 

Il modo più semplice di comprendere questo archetipo o principio è osservare l’acqua che tutti conosciamo, con la quale ci dissetiamo e con cui coltiviamo i prodotti della terra che costituiscono il nostro cibo. 

Da un punto di vista antropologico non c’è insediamento umano che non sia sorto nei pressi di un fiume, di un lago o di un ghiacciaio. Senz’acqua non si sopravvive. Ce ne rendiamo conto anche tragicamente quando pensiamo alle popolazioni che vivono in zone desertiche o in aree soggette a siccità, oppure all’inquinamento dei siti fluviali e tutto ciò che ne consegue. 

Altro tema attualissimo è la cosiddetta guerra dell’acqua: costruzioni di dighe o deviazione di corsi d’acqua in uno stato che assetano le popolazioni di un altro. É’ una manipolazione umana molto discutibile e che non ha nulla di morale. 

In generale l’acqua possiede da un lato una “funzione nutriente”, grazie alla sua azione permette alla natura di fornire i suoi frutti e aiuta l’uomo nelle coltivazioni, senza parlare della pesca,  e dall’altro lato una “funzione protettiva”, in collaborazione con l’aria, mitigando la temperatura terrestre proteggendo dal calore del Sole. 

L’acqua è usata per l’igiene della persona, e oltre a dissetare è utilizzata per la cottura e la lavorazioni di cibi. La trasformazione degli alimenti attraverso un uso “culturale” dell’acqua per dirla alla Claude Levi-Strauss. 

Cultura è anche l’ispirazione, che le immagini delle varie forme in cui si presenta l’acqua ispira, e che viene trasposta in poetica o in arte pittorica.

 Nel campo della comunicazione a un livello macro, con la navigazione, ecco che l’acqua rappresenta il supporto fisico che avvicina i popoli.

 A livello micro, molto c’è sicuramente ancora da scoprire, intanto molto significativi sono gli esperimenti di Masaru Emoto con i cristalli d’acqua che si formano e sui in cui restano impresse forme geometriche differenti secondo il tipo di esposizione a cui vengono sottoposti, musica classica piuttosto che rock, o a simboli grafici ed altro.   

 Da un punto di vista psicologico, rifacendoci al pensiero junghiano, l’Acqua corrisponde alla funzione sentimento. I sentimenti ci invadono, ci riempiono o ci svuotano proprio come contenitori pervasi dall’acqua: acqua calma, oppure in moto, con onde o tempesta.

 I modi di dire e le espressioni sono emblematiche: “sono sulla cresta dell’onda”, “mi sento sommerso”, “mi sento annegare”, “piango lacrime di gioia”, “ho il cuore in tempesta”, ecc.

 Ci sono Acque diverse, pulite o torbide, calme o tempestose, calde o fredde. Così l’astrologo si trova di fronte a tre Segni Zodiacali e a tre Case diverse cosiddette d’acqua che propongono sentimenti, azioni e passività variegate. Soprattutto con segni molto legati a tutto ciò che è inconscio e che talvolta sono inconsapevoli delle loro stesse doti.

 I tre Segni, appartenenti a questo elemento così prezioso, sono quelli del Cancro, dello Scorpione e dei Pesci. Le case sono la IV (quarta), l’VIII  (ottava) e la XII (dodicesima). 

 I generale i segni d’acqua sono particolarmente sensibili. Si tratta di una sensibilità che non deve essere confusa con la fragilità, ma con una formidabile capacità di penetrazione.

 L’acqua si insinua, penetra, riempie i vuoti, si adatta alla forma così facendo conosce ogni singola piega più recondita di ciò che invade.

 Se pensiamo alle  maree, a come reagisce cioè l’acqua del mare all’avvicinarsi e all’allontanarsi del corpo lunare, per analogia un individuo fortemente caratterizzato dall’elemento acqua  capterà le emozioni di un altro individuo che si dovesse avvicinare.

 Tramite questo elemento si comprende empaticamente ciò che ci circonda: sia che si tratti di una situazione ambientale piuttosto che dell’umore di chi ci sta accanto anche se abilmente mascherato, ma la maschera sta in superficie mentre l’acqua va in profondità.

 La grande sfida sta nel saper comprendere, gestire e incanalare le emozioni in modo produttivo e proficuo per l’individuo e non lasciarsi invece travolgere dalle emozioni stesse.

 Essere spinti, sollecitati, motivati dai nostri sentimenti e dalle emozioni e non restare in balia delle onde che queste possono provocare. Primo passo accettare di sentirle, poi comprenderle, quindi farne un uso positivo.

 Con tre parole chiave potremmo definire l’acqua cancerina con la parola nascita, l’acqua scorpioniana con il termine trasformazione e l’acqua pescina con il concetto di trascendenza.

 L’Acqua del Cancro è paragonabile all’acqua del mare, è creativa. E’ associata alla Casa IV ed alla Luna, ci troviamo le maree, la vita intra-uterina, il liquido amniotico. Siamo di fronte al miracolo della nascita, è l’acqua in cui si sviluppa la vita. E’ la culla sicura a cui vorremmo qualche volta fare ritorno per sentirci protetti, sicuri e unici.

 L’Acqua dello Scorpione è misteriosa, talvolta torbida e stagnante, sicuramente un’acqua profonda che incute paura. É associata alla Casa VIII e al concetto di trasformazione, morte e rinascita. É l’acqua che fa paura, perché non si sa cosa ci sia dentro. Ma anche lì si possono trovare dei principi vitali e trasformatori.

 Pensiamo allo stagno e al suo fondale melmoso. Lì nascono le ninfee, fiori bellissimi che attraversano trasversalmente l’acqua torbida che si rivela fertilissima. Notevole è il proliferare di insetti e animali di ogni tipo, e uno di essi che lì vive e che meglio rappresenta la trasformazione è la rana, con il suo passaggio da girino ad anfibio.

 Se nel segno del Cancro l’individuo nasce per la prima volta, nel segno dello Scorpione l’individuo muore e rinasce più volte, sono i riti di passaggio, i lutti psicologici, il viaggio per conoscere se stesso. È rinascere dopo ogni grande esperienza divenendo sempre più consapevoli.

 Nell’acqua dei Pesci si rinasce ad un livello trascendente. È il divenire consapevoli di essere  una goccia nell’oceano e contemporaneamente di essere l’oceano. É la Casa XII, la dissolvenza dell’ego e il contatto con lo spirito e la spiritualità e con tutto ciò che è altro e di cui allo stesso tempo si è parte.

 In queste acque profonde c’è una enorme varietà di vita, le differenze non costituiscono un problema di separatezza anzi la indifferenziazione costituisce la potenzialità vitale.

 Vi è inoltre così tanto spazio, che pur nella moltitudine di presenze si riesce a stare soli con se stessi, in silenzio, facendo parte di un tutto.

 

OroStella

 

 

Una data palindroma 21-11-12, quali significati si nascondono?

Una data palindroma 21-11-12, quali significati si nascondono?

 

Comiciamo con un discorso comprensibile ai più, richiede solo una conoscenza minima della numerologia e del significato base dei Tarocchi.

 

 I numeri a specchio, leggibili in un senso e nell’altro, mantengono la stessa sequenza, un esempio: la data del 21 novembre di quest’anno, il 2012. Se escludiamo le cifre del millennio (che concludono un grande ciclo) abbiamo la sequenza  2-1-1-1-1-2, leggibile da sinistra verso destra e da destra verso sinistra senza variazioni di sequenza tra i due versi.

 La prima analisi numerologica ci porta a leggere un 21, poi un 11 e quindi un 12: i tarocchi ci aiutano nella lettura… iniziamo con il 21, il Mondo, il nostro Mondo, la Terra.

Poi l’11 la Forza: la Forza è una Virtù cardinale, ma la forza di questi tempi spesso è violenza, occorre capovolgere le insane abitudini e tornare all’azione virtuosa: chi meglio del 12, l’Appeso, è in grado di apportare la giusta, la corretta visione? La visione del mistico, che molla la presa sulle ricchezze effimere e mette radici nel cielo…

 Anche provando a leggere al contrario, da destra verso sinistra, partiamo da un Appeso (12),  una situazione statica esteriormente, sembrerebbe senza via d’uscita, ma un atto di Forza libera e capovolge la situazione, delicata, piena di energia contrastante. La delicatezza con cui la forza afferra le fauci del leone ci deve ricordare la forza della gentilezza, la forza dell’amore, solo così si costruisce il proprio mondo (21) come una culla armoniosa in cui l’umanità può vivere in pace.

 L’11, la Forza sta in mezzo, nel bel centro di questo passaggio epocale: la forza in campo va gestita al meglio, ai più elevati livelli di saggezza, infatti il totale (2+1+1+1+1+2) è pari a 8, Giustizia.

Giustizia è soprattutto Giustezza ed Equilibrio: è il cuore che deve guidare il cervello, l’intelligenza, per ottenere il miglior rislutato con il mezzo migliore e sano.

 Il numero “nascosto” se introduciamo il millennio è (2+1+1+1+2+0+1+2) pari a 10, innovazione (Ruota) ma anche numero di completezza divina, con 1+0=1 cioè ritorno all’Unità ma ad un livello superiore poiché, è si un Uno, ma derivato dal Dieci.

 

Ora affontiamo un discorso leggermente più complesso, mi rivolgo a coloro che hanno incontrato il lavoro del Referenziale di Nascita® (scuola francese, fondatore Colleuil).  Proviamo a rappresentare graficamente e a sviluppare la data secondo lo schema delle 13 case di R.N.®.

 Referenziale di nascita del 22-11-12

fig.1

 

 

Allo schema base, aggiungiamo alcune note e sottolineature:

 Referenziale di nascita del 22-11-12 con commenti

fig.2

 

Si presentano 4 Forze, 4 numeri 11 (4×11=44 e 4+4=8) in posizioni molto particolari, anche solo visivamente si può notare una sorta di sbarramento (carte a sfondo giallo) e nella posizione centrale della croce, chiamata tra l’altro Passaggio Obbligato, una di queste Forze si è lì installata: al crocevia della via materiale e della via spirituale.

 Quattro forze diverse, possono dividere il nostro mondo in quattro parti: 4 sono i cavalieri dell’Apocalisse, ma 4 sono le figure intorno al Mondo (21) e sono i simboli dei quattro Evangelisti, e il 21 sta in posizione più elevata, al di sopra dell’orizzonte: bisogna volgere lo sguardo al cielo e cercare la Luce, la Luce è colei che Guida, e non per nulla la Giustizia, numero 8 sta lì in cima, al traguardo, nella posizione del Faro

 Simbolo dell’infinito, l’8 rimanda per posizionamento alla stella polare, faro e guida, stella a 8 punte, 8 l’ottagono che marchia i luoghi sacri. La meta è la Giustizia, equilibrio tra mente e cuore.

 (nb nell’arcano della Stella, sopra il capo della donna vi è rappresentata una stella più grande a 8 punte, e le stelle in totale sono 8, l’arcano Stella che è il numero 17, nasconde un 1+7=8, l’arcano 17 si associa spesso alla Speranza, nonché all’Amore universale e alla Verità nuda… L’8-Giustizia e la 17-Stella sono fortemente correlate, aggiungiamo poi che il numero 8, doppio del 4, si connette al significato del cuore spirituale…)

 Le Ruote (numero 10) sono due: la ruota del Karma? Il tempo ciclico che si ripete? Un nuovo ciclo chiama al risveglio? Due sono dunque le possibili Ri-Voluzioni… occorrerà scegliere il moto, orario? Anti-orario? Andiamo avanti o indietro? Due possibili tempi, due vie…

 E le due vie si presentano anche con il numero 6, l’Innamorato in posizione di Sfida, sotto l’orizzonte del nostro grafico. L’umanità è chiamata ad una grande scelta? La via del cuore o la via della mente? È sicuramente una grande sfida, un momento di crisi ma anche un’ottima, possibilità di scegliere una via nuova,  di trasformare un problema in una opportunità.

 Due i numeri 5 (il Papa), due filosofie, due dogmi: questo 21-11-12 è davvero il gioco degli specchi, del doppio che si affronta per aprire un varco su un nuovo percorso.

Infine è il 2, la Papessa, la grande Madre, la femminilità e la vita, la nascita, la chiave di volta.

 Tutto sembra suggerire che non ci saranno sconti, è necessaria una presa di posizione chiara, la forza non deve essere violenza ma virtù, occorre puntare alla luce, all’equilibrio e all’armonia di cuore e mente. Il faro è la Giustizia. La meta, il cuore da raggiungere, una nuova maternità per l’armonia del nostro mondo.

  La somma degli arcani sulla linea orizzontale da 43, 4+3=7, il Carro (numero “magico” non basta un intero articolo su questo numero) il 4 è la materia ma anche le quattro virtù cardinali, il 4 rimanda all’1 attraverso la tetractys pitagorica. Il 3, numero perfetto, rimanda alla trinità, è quindi all’Uno.

È una via impegnativa, richiede serietà e consapevolezza e azione diretta. Dare il buon esempio.

La somma degli arcani sulla verticale dà 67, 6+7=13la Senza Nome, sulla tredici non mi dilungo, c’è un intero articolo dedicato a questo numero proprio su questo sito. C’è bisogno di una posizione netta, di un taglio netto con tutto ciò che è superfluo, non più necessario anzi perfino dannoso alla vita futura. Un enorme coraggio per andare incontro a nuova vita.   

OroStella

 

Gli Elementi – 2.Il Fuoco

Gli Elementi – 2.Il Fuoco
 
”Sempre bruciando,
la fiamma deve infiammarsi,
tener fede, contro una materia inerte,
al comandamento  della propria luce.”
Gaston Bachelard

 

I quattro elementi: il Fuoco, l’ Aria, l’Acqua e la Terra non sono le sostanze materiali che noi conosciamo e a cui abbiamo attribuito questo nome, ma sono da intendersi come gli aspetti “primordiali”, “primitivi”, “archetipici” della materia (ogni simbolo chimico della tabella di Mendeliev  può essere associato per le sue proprietà, tramite la legge di analogia, ad uno dei quattro Elementi). 

Per avvicinarci al significato più elevato di ogni singolo elemento, l’elemento visto come archetipo, occorre procedere per piccoli passi e partire da ciò che vediamo, tocchiamo, intercettiamo con i nostri sensi, ossia occorre partire dalla manifestazione più concreta e comprensibile per poi risalire all’Idea originaria. 

Facciamo un esempio più semplice possibile: se parliamo dell’elemento archetipico Acqua, ci viene naturale pensare all’acqua come quella cosa che possiamo bere per dissetarci, che si presenta sotto forma di pioggia, torrente, mare o ghiaccio.  Pensiamo cioè all’esperienza concreta e materiale che abbiamo dell’acqua. 

Questo in prima battuta, anteriormente a quelle qualità che rientrerebbero sì nell’archetipo Acqua ma che percepiamo solo in seconda istanza come attributi o comportamenti, ad esempio: l’adattabilità, l’accoglienza, l’avvolgenza, la capacità di penetrazione, la sorgente di vita, ecc. 

Parliamo spesso dell’acqua, dell’oro blu, il problema del terzo millennio, ma anche dell’aria e della sua qualità in questo periodo storico in cui l’inquinamento si fa sempre più preoccupante, e anche della terra intesa come natura, equilibrio di sistemi da salvaguardare, agricoltura e alimentazione. 

Tra i quattro elementi, il Fuoco è quello non corruttibile, ma ora che l’innalzamento della temperatura sul nostro pianeta è aumentato così da allarmare sia la comunità scientifica che quella ecologista, si parla molto anche del Fuoco ma attraverso le sue diverse espressioni come il calore e la sua unità di misura ossia la temperatura. 

Ma cos’è il Fuoco? Come possiamo definirlo?

 Un elemento così apparentemente semplice eppure così difficile da spiegare. Istintivamente tutti pensiamo di sapere cos’è ma difficilmente sappiamo esprimerlo con semplicità ed essenzialità attraverso il linguaggio.

 Le immagini che ci vengono in aiuto sono quelle del sole, della fiamma di una candela o delle lingue infuocate di un ceppo di legno che arde nel caminetto. 

 

 fig.3 Fuoco

 

Il Fuoco non si può toccare perché brucia, la fiamma non si può afferrare ma si può vedere, anzi ci permette di vedere quando è buio. Il Fuoco è Fiamma ed anche Luce. 

In una società come la nostra (mi riferisco al mondo occidentale) la distanza culturale tra noi e questo elemento va man mano ampliandosi. 

Si può quasi dire che si tratta di una frattura fisica, non abbiamo più un contatto diretto: illuminiamo le nostre case con l’elettricità, ci scaldiamo con impianti di riscaldamento sempre più sofisticati, trasformiamo il nostro cibo in forni elettrici o a microonde. 

Il mondo contadino è quello che rimane più coinvolto, almeno per il momento, grazie all’antica pratica del debbio: la bruciatura delle stoppie. 

Pratica peraltro che oggigiorno viene messa in discussione, ed è stata recentemente proibita nel nostro paese, per i risvolti negativi che possono verificarsi: come i possibili incendi, che se incontrollati portano ad una relativa desertificazione, o il rilascio di sostanze, che per la troppa bruciatura, a lungo andare, produce effetti dannosi e inquinanti al terreno. Terra che così anziché arricchirsi finisce con l’impoverirsi. 

Quanto alle immagini, come ad esempio il Sole, guardiamo sempre meno, e al massimo pensiamo all’elemento Fuoco, l’elemento così vicino al divino, solo per la sua forma distruttiva o ad ogni buon conto come a qualcosa da cui difendersi.

L’elemento Fuoco appare ai nostri occhi nella sua dualità di effetti: il suo lato distruttivo, in particolare, piuttosto che quello creatore e vitale. 

Nella mitologia il fuoco fu donato definitivamente agli uomini da Prometeo, che lo restituì loro dopo che Zeus glielo portò via per punizione. 

Per fare ciò Prometeo trasgredì ad un divieto imposto dal dio dell’Olimpo e per questo fu punito molto duramente. 

E’ evidente quanto il Fuoco sia stato, ed è, un elemento prezioso. Importante per lo sviluppo della civiltà umana e per la sua evoluzione. Interviene in ambiti e processi molto diversi, come già detto: illumina, riscalda, trasforma il cibo. 

Nel mondo primitivo proteggeva durante la notte dall’avvicinarsi di belve feroci. 

Permise la prima lavorazione dei metalli, quindi la fabbricazione di utensili, fino ad arrivare alla moderna siderurgia . 

Nel mondo antico, sia greco che romano, e non solo (si pensi agli Egizi e ai Persiani), occorreva custodire il fuoco e non farlo mai spegnere, pena ne era della vita stessa dei custodi. 

Il Fuoco terrestre era l’immagine del fuoco eterno, e quando bruciava in un tempio si manifestava come una presenza divina. Per questo non si poteva estinguere il Fuoco Sacro e doveva essere sorvegliato con molta attenzione. 

A pensarci bene, rimane forte questo senso anche nella nostra cultura, esempio ne sono sia i ceri accesi nelle chiese che il braciere della fiamma olimpica. 

L’archetipo del Fuoco quindi è un archetipo universale che ha attraversato il tempo e lo spazio geografico. 

L’astrologia, che ha come presupposto lo studio e la ricerca dell’unità e della relazione tra l’uomo e l’universo, non può trascurare gli elementi, intesi come energia oltre che come archetipi che si manifestano a più livelli nella vita dell’essere umano. 

Essa ci permette di conoscere l’individuo da un punto di vista energetico, di valutare l’equilibrio o meno delle sue varie componenti, attraverso un’analisi dei valori elementali presenti nel tema astrologico al momento della nascita. 

Come consiglia l’astrologo Stephen Arroyo, nel cercare di capire il significato degli elementi non bisogna confondere i risultati esteriori di queste forze con i loro fattori fondamentali. Per fare ciò occorre osservare non solo il significato fisico e psicologico dei quattro elementi ma anche guardarli dal punta di vista di uno stato più elevato di coscienza. 

Nel tema zodiacale, l’elemento Fuoco, è associato a tre Segni e a tre Case: ogni elemento (quadruplicità) ha significati su più livelli (triplicità). 

L’Ariete, il Leone e il Sagittario sono segni di fuoco, e le Case associate a questo elemento sono la Casa Prima, Quinta e Nona. 

Se in Casa Prima nasco, mi mostro al mondo, interagisco per la prima volta, in Casa Quinta divengo, cresco,  mi sviluppo, mi consolido. In Casa Nona divento consapevole di ciò che sono. 

Queste tre Case di Fuoco sono gli ambiti in cui metto alla prova il mio esistere, il mio divenire e il mio essere. Dalla scoperta di me come essere vivente e potenziale, alla scoperta  delle mie doti e del loro funzionamento nel mondo, alla consapevolezza della mia coscienza. 

Facciamo degli esempi partendo da quei termini e quelle parole chiave che normalmente associamo ai tre segni zodiacali in questione. 

L’Ariete è l’impulso che ci spinge alla vita, inizia in primavera, quando la natura rivive e rifiorisce. È l’istinto vitale, l’Ariete non perde tempo a pensare perchè sa già intuitivamente che deve agire come necessità primaria per esprimere la vita e la vitalità. 

Se qualcuno ci sferra un colpo o se ci sta arrivando una pallonata al viso, non stiamo a discutere e razionalizzare cosa sia meglio fare, ma un impulso, preceduto da una intuizione, istintivamente ci fa portare le braccia a parare il colpo e magari il corpo a scattare e a spostarsi dalla traiettoria. 

Agire così velocemente è fondamentale, è un impulso simile ad una fiammata o ad un lampo, è la scintilla velocissima che ci sprona ad una risposta immediata, è vitale e di salvaguardia allo stesso tempo. 

Il Leone tipicamente accresce le proprie facoltà istintive e fa mostra delle proprie qualità. É un fuoco che si autoalimenta, che mette in mostra se stesso, si espone e si appropria delle proprie doti. Esattamente come un fuoco nel camino, che alimentiamo con costanza, che ci aiuta a scaldarci e su cui possiamo anche mettere a cuocere del cibo: è un fuoco che sperimenta un metodo ricorsivo al fine di crescere, svilupparsi e mantenersi ai più alti livelli. 

É un Fuoco che permette la continuità e la stabilità dell’essere

Il Sagittario ai suoi livelli più elevati è un maestro di vita, sprizza saggezza, illumina con la sua esperienza. Non si mette in mostra, interviene quando lo ritiene necessario o quando gli viene richiesto. È consapevole che la sua interazione con altri esseri è un modo di nutrirsi e scambiare energia vitale. Sa di imparare continuamente da chiunque e da qualunque cosa. 

É paragonabile al fuoco delle braci, non fa più fiammate ma è al massimo della produzione di calore, sa anche di poter reggere ancora molto ma non di poter andare tanto oltre, questa consapevolezza ed accettazione fa sì che con il piccolo dono di un tizzone ardente, elargito alla sua progenie o ad un suo discepolo, permetterà la continuazione dell’esperienza  oltre se stesso. 

Con un parallelo possiamo dire che il corpo è il fuoco dell’Ariete, l’anima è il fuoco del Leone e lo spirito è il fuoco del Sagittario. 

La triplicità di questo Fuoco si può anche esprimere paragonandola alle tre fasi della vita di una candela: l’accensione della fiamma, la combustione grazie al supporto della cera, la luce che si diffonde dalla fiamma.

 OroStella